Le autorità di vigilanza tornano a puntare il dito contro Atac. Dopo i richiami del Garante degli scioperi, adesso è l’Antitrust a farsi avanti. Stavolta però il passo è più deciso, perchè l’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella ha aperto un’istruttoria sul servizio offerto dalla municipalizzata. Che, tra le altre cose, si appresta a chiudere un bilancio 2016 le cui cifre sono ancora ignote.
Sotto accusa ci sono le soppressioni selvagge di decine di corse sulle tratte Roma-Lido, Roma-Viterbo e Roma-Giardinetti. In pratica tutti quei percorsi che ogni giorno consentono a migliaia di pendolari di raggiungere il posto di lavoro. Il tutto proprio mentre gli autisti di Atac si sono rifiutati di svolgere l’orario continuato tra Natale e Capodanno. Dai documenti dell’istruttoria emerge come le contestazioni mosse alla società dei trasporti “riguardano la sistematica e persistente soppressione delle corse programmate sulle linee ferroviarie Roma–Lido di Ostia, Roma–Giardinetti-Pantano e Roma–Civita Castellana–Viterbo, soprattutto nell’ultimo biennio. Tale soppressione sarebbe avvenuta in larga misura non per cause esogene e occasionali, ma per motivi riconducibili alla gestione ed organizzazione del servizio da parte di Atac”. In altre parole, i disagi provocati per la mancanza di corse, per giunta senza preavviso, sarebbero del tutto ingiustificate.
E infatti, scrive l’Antitrust, Atac “non avrebbe preventivamente e tempestivamente informato i consumatori riguardo alla impossibilità di effettuare parte delle corse programmate, pur essendo a conoscenza delle ragioni sistematiche che avrebbero potuto causare la soppressione delle stesse”. Non solo. “L’azienda sarebbe venuta meno al rispetto degli standard di diligenza professionale richiesto ad un concessionario di un servizio pubblico nella gestione di linee essenziali di trasporto pubblico per la mobilità cittadina”.
L’Autorità tira anche in ballo la Regione Lazio, rea di non aver vigilato con la dovuta attenzione sui disservizi. Per questo è stata inviata anche una segnalazione alla Regione Lazio per non aver esercitato i suoi poteri di intervento e sanzione. L’Antitrust sottolinea come l’ente locale “non abbia mai esercitato i propri poteri di intervento e sanzione, pur previsti dal Contratto di servizio, né abbia proceduto allo svolgimento di una gara per individuare un gestore efficiente”.
Non è la prima volta che il trasporto capitolino finisce sul banco degli imputati dell’Antitrust. Lo scorso giugno infatti, al termine di un’indagine conoscitiva sul tpl in Italia, il Garante sottolineava come il 70% delle perdite dell’intero settore fosse concentrate nel Lazio, dove Atac ovviamente fa la parte del leone.