Sembrava che la situazione fosse tornata nell’alveo della quasi normalità. Da una parte un giornalista, della Stampa, che aveva carpito informazioni, dall’altra un assessore, Paolo Berdini, che smentiva con forza. Le dichiarazioni bollavano la giunta di cui fa parte Berdini di essere “incapace”. Qualcuno potrebbe dire “normali schermaglie”. Ma l’assessore insulta e attacca, definisce con termini dispregiativi il giornalista, sostenendo che non abbia in mano nulla. E perde. Perché il quotidiano torinese ha in mano l’audio e lo usa per dimostrare che il suo collaboratore non si è inventato proprio niente.
A questo punto la situazione precipita nuovamente: Virginia Raggi, che aveva perdonato – con riserva – il suo assessore più per opportunità che per reale convinzione, è furibonda. Vuole la testa di Berdini e le richieste di Grillo di non esacerbare ulteriormente gli animi rischiano di cadere nel vuoto. Può permettersi la giunta, in un momento è sotto il tiro incrociato di stampa, politici, cittadini e mondo imprenditoriale su diverse questioni di perdere un assessore cardine?
Il comico genovese è convinto che no, al momento non si possa proprio. E chiede alla Raggi di pazientare, di calmarsi, di tenere in giunta quell’uomo coi baffi che si sta mettendo di traverso alla costruzione dello stadio nonostante ci siano accordi già firmati con i costruttori. Ma se poi, alla fine, fosse proprio l’impianto della Roma il vero pomo della discordia?