Crolla il tetto della scuola: tragedia sfiorata a Fermo

Alle 7.20 un forte boato e poi il crollo. Per fortuna i ragazzi non erano ancora entrati in aula. I nostri giovani romani sono al sicuro?

Salvi per miracolo. Pochi minuti di differenza e sarebbe stata una tragedia. Erano le 7.20 circa quando i collaboratori scolastici dell’Istituto Tecnico Montani hanno avvertito il forte boato al quale è seguito l’impressionante crollo del tetto di una delle aule. L’immagine pubblicata da Il Resto del Carlino, testimonia la violenza e la pericolosità dell’accaduto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per effettuare i rilievi e i controlli del caso.

La scuola dovrebbe essere un luogo protetto ma così non è. Una situazione tanto preoccupante quanto inaccettabile. Ma qual è lo stato di sicurezza delle nostre scuole romane e del Lazio?

Le scuole del Lazio cadono a pezzi, purtroppo. Per rimettere in sesto solo quelle della Capitale ci vorrebbe “oltre mezzo secolo per realizzare i soli interventi di manutenzione urgente che servirebbero”. É quanto emerse da un dossier presentato a Roma da Legambiente e del quale vi avevamo parlato in un articolo datato 18 ottobre 2017.

Nel Dossier, per il Lazio “i soli capoluoghi di Latina e Frosinone inviano dati – denuncia l’associazione – mentre non lo fanno Rieti e Viterbo ma soprattutto continua a non mandare dati la capitale. Roma, con le sue 1.194 scuole, è evidentemente la città col maggior numero di edifici scolastici d’Italia, e già nel 2014, l’ultima volta che l’amministrazione comunale inviava i dati per il dossier, comunicava la necessità di manutenzione urgente nel 36% degli istituti di competenza comunale, ad oggi però sono stati realizzati solo 27 interventi in 4 anni attraverso le linee di finanziamento nazionali o regionali. A questo ritmo, per realizzare i soli lavori di manutenzione urgente ci vorrebbero oltre 63 anni”.

“Che nelle scuole della capitale, a questa velocità, ci possa volere oltre mezzo secolo per realizzare i soli interventi di manutenzione urgente che servirebbero, è assurdo – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – così come è inaccettabile che da anni le amministrazioni comunali romane siano impossibilitate a fornire i dati per il dossier, numeri peraltro comunicati da tutte le maggiori città italiane; non avere contezza di questi dati vuol dire evidentemente non riuscire a progettare e concretizzare gli interventi necessari alla riqualificazione degli spazi scolastici di Roma”.

 “I numeri che vengono forniti dal dossier, raccontano un quadro allarmante – conclude Scacchi –, in pochissimi edifici si riescono a svolgere lavori di manutenzione straordinaria necessari, se pur ce ne sarebbe bisogno praticamente dovunque; è scarsa la certificazione e sono bassi i numeri sulle verifiche di vulnerabilità sismica nei solai, e ancora poche sono le scuole con tetti fotovoltaici e progetti di efficientamento energetico. Migliorare le nostre scuole vuol dire migliorare il futuro, i comuni devono imparare a progettare meglio per accedere ai fondi necessari per la riqualificazione dell’enorme patrimonio di edilizia scolastica del Lazio”.

“Per le scuole di Roma é stato messo un fondo molto importante, di circa 40 milioni di euro per il rifacimento di 90 scuole – ha assicurato in una intervista, al Corriere della Sera, Nicolò Rebecchini, il presidente dei costruttori di Roma al Tavolo per Roma.

Sicurezza scuole: in 4 anni a Roma solo 27 interventi di manutenzione

 

 

 

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