Il meteo e il caldo come argomenti di conversazione

Davvero è dura in questi giorni reggere l'ondata di caldo e di siccità. Così l'Italia trova un argomento per dialogare

ghiaccio

Caldo. Caldissimo. Sempre più caldo. Non si parla d’altro. E’ l’argomento che mette d’accordo tutti e che ci distrae, almeno in parte, dalle confusioni politiche e dagli ingaggi ipermilionari di baby calciatori. Siamo diventati come gli inglesi e ormai il nostro canale più cliccato è quello del meteo. Da bravi cronisti della vita quotidiana ci sentiamo di dare il nostro breve contributo.

Il super caldo per la prossima settimana non solo perdurerà ma si intensifecherà soprattutto al Sud e nelle isole. Temperature oltre i 40°. E’ evidente che anche la cosidetta “bolla africana” ha scelto di approdare sulla nostra Penisola!  Ma, almeno di questo, non possiamo incolpare gli “indifferenti signori di Tallin”. Tornando alla calura: chi non ha il condizionatore in casa soffre anche di più causa umidità. I ventilatori stanno andando a ruba e ne restano pochi esemplari in circolazione. Si aggiungono anche le zanzare che, quest’anno, a causa dell’inverno mite si sono moltiplicate e sono più mordaci del solito.

Mosquitos a parte, chi è già in vacanza può contare su giornate lunghe sempre soleggiate. Invece per chi in vacanza ci andrà fra un po’si immagina una maggior instabilità che, a partire dalla metà di luglio porterà un progressivo calo delle temperature. Soprattutto al Nord ma in estensione su tutta l’Italia e temperature su valori normali. Quindi nessun paragone con la famigerata estate del 2003 e i termometri praticamente fuori scala? Forse anche no e per fortuna!

Certo è che negli ultimi anni e sotto i nostri occhi il clima è completamente cambiato. Inverni che arrivano sempre più tardi e durano poco. Nevicate violentissime ma che non alimentano a sufficienza i nevai e quindi l’acqua di disgelo. Primavere che esplodono all’improvviso. Piogge di tipo tropicale che scorrono sulla terra riarsa e sulla troppa cementificazione del nostro Paese. Scrosci che, sempre più spesso, fanno danni e morti. E poi queste nostre estati che, anche chi è vecchietto, non ricorda ma, ormai teme. Parte anche il ritornello sull’alimentazione: fresca e leggera. Sulla necessità di bere molto (anziani e bambini). Di non uscire nelle ore più calde. Di indossare indumenti in fibre naturali (cotone e lino), ecc. Queste cose ormai le sappiamo a memoria! E quindi? Quindi cerchiamo di fare del nostro meglio… parlando del tempo, delle ferie e  quanto di questi mutamenti climatici siano colpa dell’uomo e degli accordi che, dai troppi G20, non saltano mai fuori.

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