La Ryder Cup a Roma è già sotto attacco

Nel 2022 il percorso del Marco Simone (Guidonia) ospiterà la prestigiosa gara. Ma al Senato scoppia il caos su un emendamento Pd da 100 milioni

Dal lontano 1927 è una delle competizioni sportive più importanti del mondo, al pari della Coppa America di Vela o dei Mondiali di calcio. E’ la Ryder Cup di golf, che da quasi un secolo vede sfidarsi ogni due anni i migliori giocatori d’Europa e Stati Uniti, sui tracciati più prestigiosi al mondo. La competizione, l’unica nello sport che veda contrapposti Vecchio e Nuovo Continente, si gioca una volta in Europa e una volta negli Usa.

Eppure questa gloriosa gara, che nel 2022 verrà ospitata presso il golf club Marco Simone, il percorso a due passi da Roma nato per iniziativa della stilista Laura Biagiotti negli anni 70, è finita nel bel mezzo di una bufera politica, che per poco non gettava un’ombra sinistra sulla rassegna, alla quale mancano ancora cinque anni. Tutto è nato dal decreto-banche, all’esame della commissione Finanze del Senato, dentro al quale il Pd, per mano del senatore dem Renato Guerino Turano, eletto per la circoscrizione estera America e residente a Chicago, nell’Illinois.

L’emendamento in questione avrebbe permesso al al Credito sportivo, la banca pubblica che si occupa di finanziare lo sport, di concedere garanzie per l’organizzazione di eventi internazionali. In particolare la modifica al dl banche proponeva una  garanzia per 97 milioni sotto forma di fideiussione proprio alla competizione che si terrà a Roma nel 2022.

Nonostante una prima approvazione in commissione, la mossa non è andata giù al presidente del Senato Pietro Grasso, che poche ore fa ha Il presidente del Senato Pietro Grasso ha dichiarato inammissibile l’emendamento in quanto “estraneo per materia dal provvedimento e non c’entra nulla con la tutela del risparmio” e incassando il plauso delle opposizioni.

Ma la vicenda non è finita qui. Franco Chimenti, presidente della Federazione italiana Golf e primo sponsor della misura pro-Ryder Cup, insieme a buona parte del Pd, non ha intenzione di mollare. “Andiamo avanti, c’è stato un errore di strategia. Bisogna seguire adesso una strada diversa, il governo deve metterlo in un provvedimento ad hoc. Bisognava spiegarlo meglio agli italiani, non è stato fatto. Un errore. Così, è sembrato chissà cosa… Ma queste sono garanzie per pagamenti che devono avvenire nei prossimi dodici anni. Io non sono affatto pessimista, indietro non si torna. L’Italia ha già perso la candidatura olimpica, non scherziamo..”.

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