Impiccheranno Geordie con una corda d’oro……. Così cantava nel ’66 de André….
Non poteva immaginare che una simile corda dall’aspetto dorato e guidata da nobili e più alti principi sarebbe tornata per impiccare una vittima ancora più celebre: il sistema bancario.
La nostra corda che ora chiameremo MIFID si presenta invece sotto le vesti rassicuranti, di una raccolta di leggi, che vengono da molto lontano, figlia ormai dell’inarrestabile “inchino” ai nuovi controllori Europei.
La finalità dichiarata ed apparentemente la principale, di questi regolamenti, è la tutela degli investitori (?), l’integrità e l’efficienza del Finance Market. L’obiettivo fondamentale la trasparenza tra investitori ed intermediari.
La Mifid 1 entra in vigore in Italia alla fine del 2007 ed ha subito molte modifiche dovute, in parte, ad episodi di tensione a livello europeo (e mondiale) del sistema bancario.
Grazie agli aiuti statali, molte delle banche “traballanti” sono state salvate ma il deficit ha portato peggiori crisi trasformandosi in Debito Sovrano. Le Nazioni che subirono maggiormente i colpi della crisi furono Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna ed Italia.
Con la finalità di ridurre i debiti sovrani dei paesi UE ed arrivare ad un migliore equilibrio dei capitali il Parlamento Europeo nel 2014 deicide di adottare MIFID II° fissando al 3 gennaio 2018 l’ultima scadenza. Data “accettata” (suo malgrado) anche dall’Italia.
Il nuovo regolamento contiene regole severe per le banche obbligandole a diminuire i costi di commissioni e altre spese aumentando la concorrenza tra i competitor. Le banche Italiane saranno le prime ad essere danneggiate in fatturato, in un momento molto delicato ed incerto del contesto economico.
Le banche dovranno cercare così nuovi canali distributivi di prodotti e servizi quali per esempio il Fintech e le filiali digitali. Se da una parte le banche e intermediari finanziari saranno danneggiati dall’altra parte i risparmiatori avranno maggiori opportunità e tutele
Il costo che impatterà sul sistema è di circa 2 Mld di Euro ed è per questa ragione che ancora svariati paesi europei stanno ancora prendendo tempo.
L’unica certezza è che le autorità di regolamentazione ritardatarie saranno sottoposte a procedure di infrazione e multate da parte della Commissione Europea.
Purtroppo l’intenzione del Legislatore Europeo è portare tutti i mercati di capitali europei all’integrazione attraverso l’action plane CMU Capital Market Union, che toglierà al nostro paese l’ultimo briciolo si sovranità rimasta.