Ospedali e distributori automatici: alleanza micidiale

E' assurdo come nei luoghi di cura e di prevenzione vengono tollerati e "stimolati" i distributori di snack e bevande. Alla faccia della nostra salute

merendine e snack

Per spiegare il perché di questo articolo, che ha come focus la salute degli Italiani, dobbiamo prendere in seria considerazione dei dati ormai certi:
1) nel 2016 in malati di diabete erano più 3.200.000 che vuol dire il 5,3% della popolazione. La diffusione di questa patologia, negli ultimi 30 anni, si è più che raddoppiata;
2) sempre nel 2016 si è calcolato che 1 italiano su 3 era sovrappeso. Discorso ancor più preoccupante se analizziamo la situazione di bambini e ragazzi che viene paragonata, senza mezzi termini, a quella dei giovani americani.

Con questi 2 dati ben presenti comincia la nostra analisi di come ospedali, poliambulatori, RSA, ecc. affrontino l’importante questione. Nella stragrande maggioranza dei casi e per l’argomento che ci interessa, possiamo dire con tutta tranquillità CHE NON L’AFFRONTANO PER NIENTE, anzi quasi lo “stimolano” (gare, appalti, ecc). Parliamo dei distributori automatici di: merendine, patatine, bevande fredde e calde ben zuccherate.

Per chi è in coda, per gli accompagnatori che aspettano, per chi ha sete, mettere la monetina e accedere al ristoro è un gran conforto. Ma per i ricoverati non controllati/controllabili, il distributore può essere ben più che una tentazione. Può trasformarsi in veleno puro. Abbiamo visto nella hall di un centro per la cura del diabete un’intera parete di “macchinette”. Belle, colorate e molto invoglianti. Ci vien da dire: tanto vale mettere anche un distributore di sigarette! Sappiamo fin troppo bene quanto sembri lungo il tempo passato su quelle orrende sedie delle sale d’aspetto e sappiamo anche quanto un caffè o una coca possano aiutare anche il morale!

Ma, accidenti è mai possibile che nessun responsabile, MINISTRO DELLA SALUTE IN PRIMIS, si sia reso conto del controsenso che giorno dopo giorno mettono in atto? Altro che la lusinga che rovinò Adamo ed Eva! E’ più che logico e benedetto che ci siano i “boccioni” dell’acqua e il bar interno all’ospedale. Ma l’angolino delle delizie di libero accesso a tutti (anche ai fumatori maleducati), quello non è più accettabile.

Se pensate che con 50 cent (circa) hai accesso a snack che contengono dalle 100 alle 600 cal. cosa raccontiamo al dr. quando viene il nostro turno? “Se ho la glicemia alta/se sono ingrassato è anche colpa del tuo ospedale?

Poche righe, queste, che non hanno alcuna pretesa “medica” ma vogliono essere la DENUNCIA di un’assurdità tanto grave quanto commerciale che non può e non deve mettere in ulteriore pericolo la nostra salute.

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