Raggi-Calenda, pace fatta aspettando il 17 ottobre

Strappo, per ora, ricucito tra Virginia Raggi e il governo. Dopo giorni di veleni tra Campidoglio e ministero dello Sviluppo in merito al tavolo per il rilancio di Roma convocato per il 17 ottobre prossimo, poche ore fa la Raggi è salita al dicastero di via Veneto per un chiarimento con il ministro Carlo Calenda. […]

La sindaca Virginia Raggi (Foto Omniroma)

Strappo, per ora, ricucito tra Virginia Raggi e il governo. Dopo giorni di veleni tra Campidoglio e ministero dello Sviluppo in merito al tavolo per il rilancio di Roma convocato per il 17 ottobre prossimo, poche ore fa la Raggi è salita al dicastero di via Veneto per un chiarimento con il ministro Carlo Calenda.

“E’ andata bene, ci siamo chiariti, i rispettivi tecnici hanno avuto modo di conoscersi e stanno lavorando insieme. Si incontreranno la prossima settimana in vista del tavolo del 17 ottobre”.  La riunione, fissata oggi in vista del tavolo del 17 ottobre, è durata meno di un’ora. A questo punto sembrano esserci le basi per avviare almeno formalmente il confronto tra due settimane.

Non sarà comunque facile trovare la quadra tra diverse anime politiche come quella grillina e democratica, specialmente se ancora non è ben chiaro a chi vada la guida e il coordinamento del tavolo. Il chiarimento tra Calenda e la Raggi fa comunque ben sperare.

Nell’attesa i dem hanno alzato la voce e preteso un posto per il 17 ottobre con la Raggi. “Bene l’incontro fissato dal ministro Calenda  il 17 Ottobre per rilanciare l’economia della capitale. Il gruppo del partito democratico intende fare fino in fondo la propria parte per il rilancio di Roma e ha deciso di formalizzare al tavolo del ministero un pacchetto di proposte. Con preoccupazione abbiamo appreso i dati macroeconomici  relativi alla capitale  mostrano una città che arranca, che  perde prestigio, competitività e fatturato”, ha chiarito la dem Michela Di Biase.

“Il solo 2016 lascia sul terreno una perdita circa  2,8 miliardi di euro di fatturato relativo alle aziende più grandi. Il PIL della capitale segna un inequivocabile -6%  mentre Milano è in positivo con un +1.  Il reddito pro-capite dei romani segna un preoccupante – 15% molto distante dai valori medi nazionali”, ha proseguito l’esponente dem.

Che ha già individuato una propria agenda da sottoporre a Calenda e alla stessa Raggi. “Impensieriscono le forti  difficoltà del settore  turistico  da sempre volano del terziario capitolino. La scarsa innovazione e la bassa competitività favoriscono il declino economico  della nostra città”.

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