Recovery Fund, la Raggi vuole almeno il doppio dei fondi

La sindaca ascoltata in audizione alla Camera. Nove miliardi non bastano, ne servono 25. E subito poteri speciali

Il sindaco di Roma Virginia Raggi presenta il piano balneare 2020

Virginia Raggi non ci sta. Troppo pochi 9 miliardi per Roma dal Recovery Plan. Ne servono almeno il doppio. Ascoltata in audizione alla Camera, la sindaca è stata chiara. “Roma Capitale ha presentato 159 progetti per un totale di 25 miliardi di euro da finanziare attraverso il Recovery Fund. Le nostre richieste – tra le altre, la riqualificazione del Tevere, la valorizzazione dei Fori Imperiali, delle Mura Aureliane e di Colle Oppio – hanno portato ad un primo intervento per circa 9 miliardi, finalizzati soprattutto per il settore Turismo e Cultura. Non bastano. Roma e l’Italia hanno necessità di investimenti infrastrutturali: nella Capitale puntiamo sul prolungamento della Metro C, nuove linee metropolitane e tranviarie. Abbiamo presentato progetti per 12 miliardi solo sui trasporti”.

E c’è anche il Giubileo. “Se il governo stanzia i fondi per il Giubileo del 2025 più tardi della fine di quest’anno e non dà poteri straordinari, c’è il rischio che nel 2025 saremo ancora in corso di esecuzione. Per il Giubileo siamo in tempo oggi ma se il governo ci pensa un altro po’, con il codice degli appalti, non si fa in tempo”, ha attaccato Raggi.

La quale non si è lasciata sfuggire l’occasione anche per ribadire la necessità di poteri speciali per Roma. Peraltro promessi dallo stesso governo Conte. “Roma Capitale circa una settimana fa ha tenuto un consiglio straordinario tematico sullo status e sui poteri speciali cui alcuni di voi hanno partecipato. Tutte le forze politiche hanno manifestato la disponibilità a lavorare su due temi: riforma costituzionale sullo status di Roma e quello della riforma ordinaria che riguarda poteri e fondi. Io spero che questo discorso possa andare avanti perché sarebbe un segnale importante per la Capitale degli italiani, quindi per tutto il Paese”.

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