Rifiuti a Roma, vescovo Lojudice: “Avvilisce assenza soluzioni”

"Come mai una grande città non riesce a risolvere il problema della spazzatura?". E sulle polemiche dopo agguato alla Magliana: "Tutto questo non è dialogo"

Una strada di Roma Nord (aprile 2018)

“Io mi pongo, da semplice cittadino, la semplice domanda: ma come mai una grande città non riesce a risolvere il problema della spazzatura? E’ proprio così impossibile? Davvero non c’è soluzione? Io chiederei questo ai nostri amministratori: diteci il perché”, “è ciò che si domanda la gente, si resta amareggiati, avviliti”. Lo ha detto il vescovo ausiliare di Roma, mons. Paolo Lojudice, a Radio Vaticana Italia parlando del problema dei rifiuti a Roma.

Il vescovo ha anche chiesto spiegazioni all’amministrazione ma ha poi aggiunto: “E’ vero pure che ognuno di noi dovrebbe avere un po’ più a cuore la propria zona, qualcosa in più dovremmo fare anche noi, sottolineare il senso civico che ormai diamo troppo per scontato ma che scontato non è”.

Sulla manifestazione in Campidoglio ‘Roma dice basta’ del 27 ottobre scorso, il vescovo ausiliare ha commentato: “Tutto quello che in qualche modo fa venire fuori una coscienza critica con riguardo a un problema perché l’opinione pubblica se ne faccia carico, secondo me è sempre un atto positivo, purché non diventi una azione violenta, si veda la protesta in Francia per altri motivi… Spero che queste manifestazioni non restino senza conseguenze pratiche. Io mi auguro che chi ci governa decida sempre di più di dialogare con la base, perché solo da questo dialogo attento possono venire fuori delle soluzioni”.

Rispetto all’agguato di ieri alla Magliana che ha detto: “fa preoccupare”, ha poi però aggiunto che “purtroppo siamo sempre allo stesso discorso: c’è chi cavalca un’onda e chi ne cavalca un’altra. C’è chi in questo momento sta cavalcando l’onda di una iper-sicurezza che può essere garantita solo da certe modalità di intervento, e dall’altra parte c’è il caos che si ingenera tra un sindaco e un ministro…”.

“Tutto questo non è dialogo. E’ il gioco del chi strilla più forte, chi alza di più la voce, chi si mette di più sui social… Preoccupa uno stile di questo genere perché un dialogo politico uno se lo immagina come un dialogo civile”. “Io vorrei che questi politici dialogassero più tra loro e non facessero solo esternazioni continue – sottolinea il vescovo ausiliare della Capitale -, perché in questo modo toccano solo la parte superficiale dell’opinione pubblica, di ascolta e di chi vede”.

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