L’ iniziativa dell’Assessorato alla Cultura di realizzare il magazine culturale di Roma Capitale, ‘’romarivista’’, è finalizzata – come è stata presentata – a raccontare una città viva e in trasformazione, che non si limita a custodire il proprio passato, ma che si riconosce nel presente come luogo di intelligenza, creatività, ricerca, narrazione.
Dovrebbe però essere considerato non solo l’aspetto culturale della vita cittadina, ma sarebbe davvero un contributo importante se la rivista mettesse sotto osservazione elementi concreti a partire dal problema del degrado, della sicurezza e della mobilità.
Se il progetto intende raccontare l’impegno dell’Amministrazione di Roberto Gualtieri nella costruzione di una nuova consapevolezza civica e culturale: nel modo in cui la città guarda sé stessa, ma anche nel modo in cui genera conoscenza, cultura e relazioni, l’assessore alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, il direttore editoriale, Luca Bergamo, e i collaboratori a ‘’romarivista’’, dovrebbero innanzitutto documentarsi direttamente di come vivono i romani la loro città.
Giusto rendere visibili le energie creative della città, favorire la collaborazione tra istituzioni, accademie e realtà indipendenti e offrire uno spazio di riflessione condivisa sulle trasformazioni della società, della cultura, e della vita urbana, ma altrettanto importante fare esperienza-ricerca e trasmetterne le risultanze.
Proprio la ‘’vita urbana’’ dovrebbe essere al centro del magazine cartaceo trimestrale, distribuito gratuitamente in diecimila copie, nei luoghi della città molto frequentati. Dovrebbero essere evidenziate le situazioni, spesso spiacevoli, in cui il cittadino si trova o che deve affrontare. A partire dalla difficile mobilità con i mezzi privati o pubblici, dovuta a decisioni, prese sulla ‘’carta’’, senza alcuna sperimentazione. Oppure il brutto panorama delle aree verdi periferiche, deturpate da sporcizia abbandonata, senza che nessuno da mesi si preoccupi di rimuoverla. Per non parlare delle strade del centro storico, riparate malamente, lasciando buche e avvallamenti che rappresentano un pericolo incombente per chi le attraversa.
Roma è una città da guardare soprattutto da parte di chi ha il mandato di amministrarla, perché si renda direttamente conto e provveda rapidamente a risanare le aree dove si forma il degrado e a prendere provvedimenti per risolvere i problemi che rendono sempre più difficile la vita dei romani, a partire dalle abitazioni sempre più costose e dalla inefficienza dei servizi pubblici, della illuminazione e della sicurezza in molte aree.
Se insieme all’encomiabile iniziativa di seminare cultura l’Amministrazione della Capitale si dimostrasse più presente nel prendere in considerazione le sue ‘’debolezze’’ – che ogni anno che passa anziché migliorare diventano sempre più grandi – sarebbe già un passo avanti, e sarebbe anche d’esempio agli stessi romani verso comportamenti che sono indispensabili per preservare la città dal degrado di sporcizia e abbandono di molte aree. Tanto più che l’ordine e la pulizia tengono lontano anche la criminalità.