Roma metropolitane andava salvata, ma in un altro modo. E Pasquale Cialdini non è il manager più giusto per guidarla. A pochi giorni dal durissimo scontro con il sindaco Virginia Raggi, terminato con l’abbandono dell’Aula, Ilaria Piccolo, consigliera dem e membro della commissione Trasporti, torna sulla questione che ha visto l’amministrazione a Cinque Stelle cambiare repentinamente era sulla partecipata. E racconta a Radiocolonna.it il punto di vista del Pd capitolino sulla società e più in generale sulla mobilità romana.
“Non voglio esprimere giudizi affrettati, ma forse la nomina di Cialdini ad amministratore unico non è la più appropriata. Per questo tipo di società servono altri tipi di manager”, spiega la consigliera. Che poi torna ai giorni caldi di una settimana fa, quando il Campidoglio con un improvviso dietrofront ha deciso di salvare Roma metropolitane, azzerandone il cda e affidandola a un unico manager. “Peccato che il 4 novembre la Raggi abbia detto in modo chiaro di volerla liquidare, chiudere. Ma non è questa la cosa più grave”. Per Piccolo la vera colpa dell’azionista-Campidoglio è un’altra. “Abbiamo sollecitato più volte il sindaco a darci qualche indicazione certa sul futuro della partecipata ma tutto quello che ci ha risposto è che deciderà Cialdini. E’ assurdo che l’azionista di maggioranza non sia stato in grado di dare indicazioni certe, delegando tutto a un manager appena nominato”.
Ma le critiche all’operato del Comune sulla società che gestisce anche la linea Metro C, non si esauriscono qui. Il Pd romano ha infatti una ricetta tutta sua per riorganizzare il trasporto. “Non voglio dire che Roma metropolitane andava chiusa, perchè ci sono tanti tecnici e personalità valide dentro. Ma noi per esempio avremmo coinvolto altri enti, come Roma Mobilità, per varare un riassetto più ampio e completo, senza concentrarsi solo su Roma metropolitane. Su questo faremo una battaglia, ma come ho detto c’è poco tempo perchè il prossimo 12 dicembre Cialdini farà un primo punto con i dirigenti dell’azienda, facendo cadere nel vuoto le nostre proposte”.
La consigliera si sofferma infine sull’ennesimo scandalo Atac, con i dipendenti pronti a rifiutare di fare lo straordinario a Natale. “Come al solito il potere dei sindacati è forte e anche stavolta il tutto è stato imposto alla società e quindi ai romani, senza nessun confronto. Serviva un accordo milgiore, senza che ci fossero forzature e diktat da parte di qualcuno”.