Il 31 ottobre, mentre l’Osservatorio di Vigilanza, composto da Regione Lazio, Atac e i Sindaci dei Comuni interessati nella tratta extraurbana, si riuniva per analizzare le problematiche riferite alla ferrovia, pluri-segnalate dal Comitato e dall’Associazione Trasportiamo, l’Ansf (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie) aveva già calato la mannaia sulla nostra linea da almeno 15 giorni. Lo scrivono in una nota il Comitato Pendolari Ferrovia Romanord e Associazione TrasportiAmo.
“Da quello che sappiamo, l’Agenzia il 14 ottobre scorso ha indirizzato una corposa nota alla Regione Lazio per chiedere conto delle soluzioni adottate rispetto alle loro Direttive, entrate in vigore sulle nostre ferrovie ex concesse il tristemente famoso 1 luglio 2019. Alla nota dovevano rispondere entro 15 giorni e non sappiamo se sia stato fatto. Per questo siamo molto preoccupati. Il mancato soddisfacimenti di tali prescrizioni, inerenti la circolazione treni, comporta la chiusura della ferrovia. Fino a quando non si faranno i lavori adeguati per mettere tutto in sicurezza, come dice giustamente Ansf da anni”.
“Stiamo quindi rischiando, da un giorno all’altro, di non veder partire più treni dalle stazioni e così diciamo addio ai raddoppi, alle innovazioni, ai nuovi treni, ai sogni di gloria tanto sbandierati dalla Regione Lazio nei suoi recenti incontri? E che ne sarà del destino dei Pendolari? Tutti con l’automobile sulla Flaminia, Cassia e Tiberina per muoversi? Oppure tutti in autobus?…Bella prospettiva di mobilità sostenibile, nel 2019! Se dovesse accadere l’irreparabile sappiamo che il primo responsabile è l’ente proprietario, quindi la Regione Lazio, poi viene Atac nella sua manifesta incapacità di gestire una ferrovia!”
“Chi ottusamente”, si legge nella nota, “dice che non gli interessa l’argomento è perché non la usa o perché va in auto fa un grandissimo errore di valutazione, perché la ferrovia potrebbe servire ai suoi figli o nipoti in futuro per spostarsi per studio, oppure per lavoro…e comunque tutti in automobile sulla flaminia non ci stanno! I Sindaci dei Comuni dovrebbero abbandonare un inutile Osservatorio, fatto ad arte (a questo punto) per tenerli buoni, in attesa del peggio, e mettersi in testa ai cortei di protesta, a manifestare a fianco dei propri concittadini e pendolari perché la Ferrovia Romanord è patrimonio di tutti, e senza di essa si distruggerà in pochi anni il tessuto sociale e produttivo costruito con tanto tempo e fatica, proprio grazie alla ferrovia”.