“No hate, no fear, refugees are welcome”. È andato in scena ieri pomeriggio, a Piazza Bologna, il sit-in romano contro la visita di Donald Trump nella Capitale. Una manifestazione, tutta in inglese, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone. Numeroso il ‘circo mediatico’ al seguito.
Organizzato da gruppi di attivisti americani residenti all’estero– come Women’s March Rome, American Expats for Positive Change e i Democrats Abroad Italy – l’evento è nato per protestare contro la politica interna ed estera di Donald Trump, “un presidente che mette a rischio la democrazia negli States”. Tra i temi e gli slogan urlati dalla folla, un’attenzione particolare è stata rivolta al diritto degli immigrati e al rispetto delle donne. Due temi che hanno visto il presidente conservatore molto distante dal predecessore Obama.
Tra gli striscioni esposti dai manifestanti, tante caricature e irrisioni verso Donald Trump. E un invito: investigate sul rapporto del commander in chief con il Cremlino. Poi slogan contro la vena “autoritaria” del neopresidente, sintetizzata dalla frase “Quando un’ingiustizia diventa legge, la resistenza diviene un diritto”. Vicini alle posizioni del candidato socialista alle primarie dem Bernie Sanders, i manifestanti poi si sono cimentati in un canto collettivo di “Imagine” di John Lennon e “Blowin’ in the wind” di Bob Dylan.










