Cercare una banca disposta a gestire la cassa del Comune di Roma non deve essere impresa facile. Tanto che il Campidoglio guidato dal sindaco Virginia Raggi ha deciso addirittura di provare a istituire un gruppo di lavoro in grado di aiutare l’amministrazione a predisporre un bando per individuare il soggetto bancario più idoneo a gestire la cassa del Comune.
Ad oggi il servizio è svolto da un pool di banche composto da Bnl, Mps e Unicredit, titolari del servizio dal 2001 al 2015, ma rimasti affidatari dopo l’ennesima gara deserta, lo scorso febbraio. Adesso però basta con le gare deserte, l’imperativo è redigere un nuovo disciplinare in grado di rinnovare la convenzione scaduta due anni fa e per farlo è il caso di affidarsi anche a degli esperti.
“La Ragioneria Generale – si legge nell’avviso pubblicato sul sito del Comune – ha ritenuto opportuno e necessario procedere, preventivamente e nell’ottica della progettazione della nuova gara per l’affidamento del servizio di Tesoreria, ad avviare una attività di ricerca e studio, finalizzata a scongiurare il rischio di ulteriori gare deserte, i cui esiti saranno messi a disposizione dell’amministrazione ai fini della predisposizione del bando di gara per l’affidamento del servizio di Tesoreria”. Non è dato sapere se e quanti esperti abbiano aderito alla richiesta del Comune.
Dunque, alla luce della “gara già bandita in precedenza ed andata deserta, l’amministrazione comunale ha inteso ricercare esperti esterni, in possesso di specializzazione anche universitaria, ad eccezione degli iscritti agli albi professionali, e di comprovata competenza ed esperienza nelle materie ed ambiti professionali connessi all’oggetto dell’attività di ricerca e studio in premessa, al fine di costituire un gruppo di ricerca e studio, composto dagli esperti stessi nonchè da un componente designato dall’Associazione Bancaria Italiana“, chiarisce il Campidoglio.
L’ultima gara andata deserta risale al febbraio del 2016, quando il Campidoglio, allora guidato dal Commissario Francesco Tronca, indisse una procedura per l’affidamento in concessione del servizio di Tesoreria di Roma Capitale e del Servizio di cassa delle dipendenti istituzioni. In pratica la gestione di tutti i movimenti del Comune, dei dipartimenti e delle partecipate. Tentativo andato a vuoto, tanto che nel giro di un anno non è stata pubblicata nessun altra gara.
In compenso, il pool di banche affidatarie avrebbe ottenuto uno sconto sui contratti in essere, lo scorso anno. Con una delibera di Assemblea capitolina adottata dal commissario straordinario Tronca lo scorso 31 marzo 2016, infatti, Roma capitale ha deciso di accogliere la richiesta degli istituti di credito che da tempo, lamentando condizioni del contratto di affidamento non più remunerative – a causa di intervenute modifiche riguardo i tassi di interesse sulle somme detenute presso il tesoriere e sul tasso di remunerazione delle giacenze in Banca d’Italia – chiedevano di rinegoziare i contenuti degli accordi.