Tevere a Roma, con la siccità inquinamento e rifiuti

Le acque in secca in diversi punti, sopratutto a Castel S. Angelo. L'Autorità di bacino tiene sott'occhio la situazione ma criticità nel tratto centrale

Tevere in secca
Tevere in secca

Il livello del Tevere è al minimo per via della siccità. E con l’assenza di acqua cresce l’inquinamento. Emergono anche tutta una serie di rifiuti gettati in acqua nel corso degli anni, e che solo in pochi casi sono stati rimossi.

In alcune zone sono state notate pesci morti, soprattutto verso l’isola Tiberina, questo per effetto della mancanza di ossigeno, ma la situazione fino Ferragosto è stata tenuta sott’occhio dall’autorità di bacino.

Ora però bisogna avviare una bonifica per evitare che la mancanza di piogge peggiori i danni, e per eliminare gli scarichi abusivi presenti in principal modo a nord di Prima Porta. I bivacchi poi sono all’ordine del giorno.

Legambiente di recente ha monitorato lo stato di salute del Tevere, partendo da alcuni dati:  temperatura, conducibilità, ph, nitriti, cod, nitrati, ammonio, fosforo totale, oltre alla carica batterica di Escherichia coli. I campionamenti sono avvenuti in più punti. Per il Tevere a ponte Marconi, in prossimità di via Ercole Morselli, al depuratore di Roma sud, sulla banchina Crespi, in prossimità di viale Donato Bramante, a ponte di Tor Boaccina, sotto Castel Sant’Angelo e all’Isola Tiberina.

La qualità delle acque è scarsa nel tratto centrale, pressappoco da ponte San’Angelo a Testaccio, mentre lo stato del fiume viene considerato “discreto” a ponte Marconi.

La maggioranza promette di intervenire sul Tevere, seppur il fiume sia soggetto a diverse competenze. “La Commissione Ambiente, insieme con l’Assessorato alla Sostenibilita’ Ambientale, sta lavorando per rendere fruibile e valorizzare il fiume simbolo della nostra citta’. Sara’ necessario procedere con la raccolta dei rifiuti e la bonifica di insediamenti abusivi, a tal fine sono gia’ stati effettuati interventi nelle zone di Ponte Marconi e lungotevere Dante, in collaborazione con Acea saranno identificati ed eliminati gli scarichi che versano nel fiume le acque nere”, dice la presidente della commissione turismo di Roma Carola Penna.

“Pensiamo alla navigabilità del Tevere come supporto al servizio del trasporto urbano con l’obiettivo di poter raggiungere, tra gli altri, il sito archeologico di Ostia Antica. Tutti dovranno poter tornare a fruire del fiume nella sua totalità, per far questo ci avvarremo anche delle idee e dei consigli di associazioni e cittadini”, afferma Penna.

Approfondimento nel dossier

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014