A Roma è allarme cocciniglia per i pini

dei 50mila pini cittadini il 35% ne è colpito secondo l'associazione Italia Nostra dopo gli alberi caduti a piazza Venezia. L'assessora Alfonsi: «Stime insensate»

I pini di Roma

Dei quasi 50mila pini nelle ville storiche di Roma il 35% in media, con picchi del 50%, è ammalato di cocciniglia. È quanto sostiene il gruppo «Pini e pinete» dell’associazione Italia Nostra sul Corriere della Sera. Si tratta di una stima, chiariscono dall’associazione, fatta sulla base di un censimento delle alberature nelle ville della città storica, quelle distribuite nei Municipi I, II e XV. Secondo l’assessora all’Ambiente di Roma, Sabrina Alfonsi, però «fare questo tipo di stima è insensato: parliamo di alberature ultrasecolari, spesso alla fine del ciclo di vita naturale, e che quindi hanno anche altre patologie».

«Le altre cause: smg, cantieri e rifiuti»
Tra le cause principali, per cui si ammalano i pini di Roma, compreso quello recentemente crollato in piazza San Marco – attaccato però da un fungo cariogeno interno e non da cocciniglia – secondo gli esperti di Italia Nostra ci sono lo smog, i cantieri stradali e l’immondizia. «I sacchetti di rifiuti abbandonati in strada rilasciano sostanze tossiche che attaccano le radici mentre lo smog incide sullo stato di salute generale», spiega Jacopa Stinchelli di Italia Nostra. «Tra le altre cause c’è il danneggiamento delle radici nel corso dei cantieri stradali», aggiunge.
Il crollo in piazza Venezia
Come avvenuto all’arbusto di piazza Venezia: il pino, alto circa 25 metri e di età intorno agli 80 anni, era stato sottoposto a controlli e prove di trazione nel 2020, confermano dal Campidoglio, ed era stato attaccato da «un fungo cariogeno nella parte centrale dell’apparato radicale risultato parzialmente compromesso, probabilmente per i lavori di sistemazione del marciapiede risalenti al Giubileo del 2000». Ieri mattina quindi sono partite le attività di rimozione dell’arbusto e le verifiche sugli altri quattro pini presenti a piazza Venezia. La prossima settimana saranno controllate tutte le altre alberature della zona.
Patrimonio da oltre 312mila alberi
Tuttavia il patrimonio arboreo di Roma è immenso: si contano oltre 312mila arbusti, dati Istat a fine del 2022. Di questi, 120 mila sono pini e 11mila stanno su strada. E sono quelli a maggior rischio, soprattutto da quando in città ha iniziato a diffondersi la cocciniglia. Secondo Italia Nostra «un pino vive oltre 200 anni se è in salute: se lo è bisogna fare soltanto la potatura dei rami secchi – chiarisce Stinchelli -. Se il pino è ammalato, invece, la cura, per legge, è obbligatoria. A Roma, però, quelli ammalati di cocciniglia hanno ricevuto soltanto un ciclo di endoterapia, gli arbusti giovani non sono stati protetti e il secondo ciclo di cure non è partito». Non è d’accordo l’assessora Alfonsi che replica: «Abbiamo effettuato il primo ciclo di endoterapia contro la cocciniglia su tutti i 48mila pini nelle ville storiche. È già partito il secondo ciclo su quelli per cui c’era una priorità, man mano procederemo sugli altri. E per quelli a fine vita perché ultrasecolari non possiamo far altro che procedere a nuove piantumazioni».

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