“I fiumi di Roma costituiscono un ecosistema fluviale nel cuore di un ecosistema più grande, quello cittadino, dal quale non possiamo prescindere per realizzare uno sviluppo realmente sostenibile della nostra città, improntato alla tutela della biodiversità che le sponde custodiscono”. Lo scrive su Facebook l’assessora all’Agricoltura, all’Ambiente e al Ciclo di Rifiuti, Sabrina Alfonsi, durante la presentazione dello Studio per la rigenerazione del Tevere urbano. “Una progettazione unitaria – spiega – che dialoga con i cinque parchi d’affaccio ai quali già stiamo lavorando e che mette insieme i tanti interventi già in fieri”.
Secondo Alfonsi il Tevere può diventare il più grande parco lineare d’Europa, “ma per poter raggiungere questo obiettivo dobbiamo progettarne e ampliarne la fruibilità e l’accessibilità, sfruttando tutte le opportunità di finanziamento che si presenteranno, estendendo man mano le aree di intervento”.
Anche per l’assessore capitolino all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, “manca da sempre una pianificazione complessiva degli interventi sul Tevere. Il Piano regolatore generale del 2008, infatti, pone le basi per rilanciare il rapporto tra Roma e il Tevere, individuando cinque ambiti di programmazione strategica ma le sue previsioni restato inattuate: nel decennio successivo infatti non vengono predisposti né i Piani strategici operativi, né un’adeguata governance urbanistica – ha spiegato -. Il masterplan mira a colmare questo vuoto mettendo a sistema quello che accadrà nei prossimi anni sulle sponde del nostro fiume individuando una serie di soluzioni tipologiche e prototipali e definendo linee guida, materiali e soluzioni applicabili”.
La giunta Gualtieri ha in programma una serie di interventi sul Tevere. Tra questi, ha ricordato Veloccia, “la confluenza Tevere Aniene, il recupero di riva Ostiense di concerto con la riqualificazione dell’ex Italgas, la riqualificazione della sponda sotto Castel Sant’Angelo in rapporto all’intervento giubilare di pedonalizzazione di Piazza Pia. E ancora, il recupero dell’area fluviale presso Tor di Quinto e sotto la basilica di San Paolo, la valorizzazione dell’Emporium sotto Testaccio, il recupero dell’area demaniale di Porta Portese e il collegamento tra Parco fluviale di Marconi e Magliana sono solo esempi di un’azione di breve, medio e lungo termine per il recupero del Tevere come vera infrastruttura ecosistemica della città, che finalmente si definisce – spiega -. Questo programma di interventi, infatti, una volta approvato in giunta, sarà pubblicato per 30 giorni per ricevere i contributi di associazioni, cittadini, Municipi per rendere tale pianificazione partecipata e condivisa con la città”.