Dopo 50 anni è iniziato il dragaggio del Tevere – AUDIO

Iniziata la rimozione dei cumuli di terra sugli argini del Fiume

Nell’ambito del progetto giubilare di sistemazione delle aree lungo il Tevere che prevede la realizzazione di 5 parchi di affaccio, sono iniziati i lavori di pulizia e dragatura degli argini.

In particolare sono stati rimossi tutti i detriti e rifiuti accatastati durante l’inverno lungo i bordi del fiume. E’ stata tagliata e rimossa gran parte della vegetazione spontanea che aveva ristretto il letto del corso d’acqua e sono iniziati i lavori di preparazione all’affaccio tra ponte Principe Amedeo e ponte Mazzini.

Come prevedibile, durante la pulizia straordinaria, sono state rinvenute carcasse di grandi elettrodomestici, biciclette, motorini e addirittura un’autovettura. Un’abitudine che ancora alcuni romani faticano a togliersi, quella di utilizzare il biondo Tevere come discarica naturale.

Numerosi mezzi di spostamento terra sono a lavoro e molte tonnellate di fango sono state smaltite.

Il Tevere già ha guadagnato molti metri di navigabilità. Il paesaggio è assolutamente più suggestivo ed è forse la prima volta che possiamo ammirare un lungo tratto del fiume in tutta la sua maestosità.

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Ancora qualche tenda degli homeless si annida sotto i ponti vicino a Castel Sant’Angelo, anche loro godranno di un giardino pulito e sgombro.

Questi interventi oltre a migliorare l’estetica della città, rendono anche più scorrevole e sicuro il corso dell’acqua. La speranza è proprio quella di riportare finalmente romani e turisti a vivere il fiume nella quotidianità. Utilizzare la pista ciclabile, fare jogging in città, portare a spasso il cane o semplicemente passeggiare ammirando la natura riscoperta con le sue biodiversità.

A proposito di biodiversità, anche i nuovi parchi di affaccio saranno soggettti allo sfalcio controllato, per evitare l’azzeramento degli habitat naturali di numerose specie di insetti e piccoli animali.

Ovviamente c’è sempre chi vede il bicchiere mezo vuoto, non ostante l’impresa straordinaria che sta per compiersi. Infatti sono insorte numerose associazioni tra cui GSS e Bici Roma Onlus, che hanno sottolineato il fatto che il fiume non termina con l’isola Tiberina, dove invece finisce il tratto interessato dai lavori.

Tutte le sponde di Roma sud, tra cui pomte Marconi, non saranno oggetto del progetto. Questo speriamo che non significhi abbandono e disinteressse. Crediamo che comunque la contiuità del corso d’acqua porti ad ampliare nel medio termine la riqualificazione, così come più volte dichiarato dal sindaco Gualtieri. Intanto godiamoci il centro della città eterna vista dal basso, senza preoccuparsi di rifuiti, incuria e senza avere la visuale coperta dalla vegetazione che si era appropriata di una parte del Tevere.

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