Energia: il Lazio verso la transizione ma stop a impianti che deturpano paesaggio

La Regione è satura di impianti eolici e fotovoltaici con un forte impatto ambientale. Quindi basta a nuovi progetti.  Questo il messaggio lanciato oggi dal sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi e dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca,

Fermare la costruzione di impianti di energie rinnovabili che deturpano il paesaggio, senza dimenticare la transizione energetica. La Regione Lazio è satura di impianti eolici e fotovoltaici con un forte impatto ambientale. Quindi basta a nuovi progetti.  Questo il messaggio lanciato oggi dal sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi e dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa congiunta al ministero del Collegio romano sulle energie rinnovabili. Gli obiettivi 2030, declinati nel piano energetico regionale del Lazio, “sono stati conseguiti, tanto che stiamo lavorando su quelli del 2050. E non significa abbandonare la transizione. La transizione è un obiettivo. Questa è una battaglia contro la deturpazione del paesaggio per individuare le aree idonee”, ha sottolineato Rocca. Quindi “non è lotta contro la scienza, ma contro lo scempio della bellezza di una regione che ha un patrimonio paesaggistico importante”. La provincia di Viterbo ha raggiunto un livello di saturazione per quanto riguarda gli impianti eolici. Per questo la Regione Lazio in questi giorni emanerà delle linee guida “che bloccheranno la realizzazione di nuovi impianti per le rinnovabili”, ha spiegato ancora Rocca. In questo momento la provincia di Viterbo “paga il prezzo più alto, con 69 impianti, vale a dire a circa il 77 per cento del totale nel Lazio, e 3599 ettari impegnati”. Nella provincia di Roma, invece, ci sono 14 impianti con 258 ettari impegnati, a Latina 25 impianti a Latina e 647 ettari. Infine, a Frosinone, 5 impianti e 60 ettari impegnati.

“Il quadro normativo attuale – ha aggiunto il presidente – consente uno spazio di manovra limitato alle Regioni. Siamo in contatto con gli uffici, e ci auguriamo che quanto prima escano le linee guida per poter lavorare a un piano regolatore e individuare insieme le aree dove andare intervenire per soddisfare gli obiettivi che la Regione Lazio si è data e sul quale ho trovato una Regione già abbastanza avanti”.

L’obiettivo, ha concluso Rocca, è “essere la prima Regione con un piano regolatore energetico che blindi il paesaggio e la bellezza. iniziamo con la provincia di Viterbo. Per Sgarbi è in corso un’aggressione al paesaggio “senza nome e volto, ma criminale, che in alcune regioni è più evidente, se si pensa che le pale eoliche sono 9 in Piemonte e 1.700 in Puglia. Un numero altissimo è anche quello in Sicilia e Calabria. È una devastazione grave del paesaggio da parte dello Stato. Il Lazio – ha dichiarato Sgarbi – ha alcuni luoghi felici e beati come il reatino, dove non ci sono parchi eolici o fotovoltaici. Un’isola felice. Più colpite sono le aree di Latina e Frosinone ma l’area più colpita è la provincia di Viterbo. Un’aggressione purtroppo già compiuta”.

Infine, per Sgarbi le pale eoliche attirano l’interesse della mafia e quindi “il tema deve essere affrontato dall’antimafia”, ha concluso Sgarbi.

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