Tevere in secca: Diaco, “che fine ha fatto l’Ufficio speciale per tutelare il fiume?”

Lungo le banchine sotto i ponti riaffiorano biciclette, monopattini e rifiuti di ogni genere, denuncia i lcnsoigliere capitolina del M5s

La devastante siccità che in questi giorni ammorba la Capitale sta portando il Tevere al minimo vitale: diverse zone paludose interessano ormai circa la metà del fiume, mentre lungo le banchine sotto i ponti riaffiorano biciclette, monopattini e rifiuti di ogni genere. Così in una nota il consigliere capitolino Daniele Diaco (M5s).

“Fanghiglia e rami secchi – aggiunge – sono dappertutto lungo gli argini: un biglietto da visita decisamente squallido per Roma. Mentre la città è sempre più sporca e in balia a se stessa, cosa hanno intenzione di fare il sindaco Gualtieri e l’assessorato all’Ambiente per garantire decoro, pulizia e sicurezza a uno dei simboli dell’Urbe Eterna? Finora proprio nulla, dal momento che i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Soprattutto, che fine ha fatto l’Ufficio speciale Tevere, l’ufficio di scopo creato dall’ex sindaca Raggi proprio per tutelare e valorizzare il fiume dei romani?”, conclude Diaco.

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