Un piano per l’Italia contro i rischi provocati dal cambiamento climatico

Pubblicato sul sito del ministero dell'Ambiente e sottoposto alla consultazione pubblica prima del varo definitivo

Il maltempo nelle Marche (16 settembre 2022)

L’Italia corre ai ripari contro i rischi provocati dal cambiamento climatico. Le tragedie di Ischia e delle Marche sono solo le ultime in ordine di tempo legate ad una mancata programmazione nella gestione del territorio. Arriva così, pubblicato ora  sul sito del ministero dell’Ambiente e sottoposto alla consultazione pubblica prima del varo definitivo, il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.

È l’altra faccia della battaglia ambientale sul clima: mentre la mitigazione prevede misure di riduzione dell’inquinamento, l’adattamento punta a prevenire i danni che questo provoca. Il nuovo piano è un passaggio importante se si pensa che il progetto era fermo al ministero dal giugno 2018 e l’ultima strategia nazionale era quella adottata nel 2015. Si tratta di un documento di oltre cento pagine, con alcuni corposi allegati, nel quale sono indicati gli atti adottati a livello nazionale e internazionale, il quadro climatico, una sintesi degli eventi meteo significativi degli ultimi anni, ma anche le valutazioni delle proiezioni climatiche future con i relativi impatti nei diversi settori: dalla montagna alle coste, dalle risorse idriche alle foreste.

“Si tratta – spiega il ministro Gilberto Pichetto – di uno strumento di programmazione essenziale per un paese come il nostro, segnato da una grave fragilità idrogeologica. Il piano era in lavorazione da tempo: da quando si è insediato il nuovo Governo, con il supporto di Ispra, abbiamo accelerato le procedure e, come assicurato nelle scorse settimane, entro la fine dell’anno siamo riusciti a velocizzare l’iter che ci dovrà portare a definire un Piano atteso e necessario per la tutela del nostro territorio”.

Più in particolare, l’obiettivo del Piano è fornire un quadro di indirizzo nazionale per implementare azioni volte a ridurre al minimo i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, migliorare la capacità di adattamento dei sistemi naturali, sociali ed economici, nonché trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare con le nuove condizioni climatiche. La proposta di Piano è stata già illustrata alle Regioni nel corso di due riunioni che si sono tenute il 7 novembre e il 20 dicembre scorso.
Esaminate le osservazioni e conclusa la procedura di Valutazione ambientale strategica, il testo andrà all’approvazione definitiva con decreto del ministro. Si procederà poi all’insediamento dell’Osservatorio nazionale, che dovrà garantire l’immediata operatività del Piano attraverso l’individuazione delle azioni di adattamento nei diversi settori. L’Osservatorio definirà le priorità, individuerà i soggetti interessati e le fonti di finanziamento, oltre che le misure per rimuovere gli ostacoli all’adattamento. I risultati di questa attività potranno convergere in piani settoriali o intersettoriali, nei quali saranno delineati gli interventi da attuare. (di Corrado Chiominto per Ansa)

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