A Natale i nuovi dolci dei pets: Canettone e Candoro

Business o paranoia o che sia la decadenza totale della nostra epoca, da ora le bestiole di casa avranno i loro dolci di Natale. Uno a me e uno a te...

canettone

“Da un punto di vista commerciale, se il Natale non fosse esistito, sarebbe stato necessario inventarlo.” (K.W).

E con questa vera e triste considerazione parte il nostro pezzo. Parliamo di amici a 4 zampe, di festività e di dolciumi. Ci danno talmente tanto i nostri adorati pets che per loro faremmo qualunque cosa. E con loro ci viene spontaneo dividere qualunque quotidianità.

Sotto l’albero (speriamo non tagliato e poi buttato!) qualche pacchettino per “Fido” e per “Baffo” ormai sono quasi una consuetudine. Una cuccia più morbida, le ciotole disegnate, il collare firmato, il cappottino ecc…e fin qui, pur storcendo un po’ il naso per certi eccessi, l’usanza l’avevamo quasi assimilata. Ma l’ultima notizia ci lascia basiti e sconcertati!

Signore e Signori fermi tutti: arrivano il panettone e il pandoro per cani!!  Che, per logico trasferimento diventano: CANETTONE e CANDORO.  Non ci credevamo, così siamo andati in rete  per capire meglio la questione e abbiamo scoperto che il tristo business dura almeno da due/tre anni e che non si esaurisce con questi dolci ma comprende una lunga lista di coccole di vari colori e sapori. Dalle torte di compleanno ai dolcetti da té. Pare anche che ci sia la corsa nei super per conquistare l’ambitissima leccornia.

Certo gli ingredienti rispettano i gusti e le necessità alimentari delle care bestiole. No zucchero nè cioccolato al bando uvetta e canditi… a loro possono disturbare il pancino!! E’ ben vero che si dice che qualche homeless disperato ricorra alle scatolette per cani/gatti, o ai patè, ma capovolgere un dramma fino ad alterarlo e convertirlo nell’estremo opposto è davvero una mostruosità che grida vendetta.

Probabilmente non è l’amore verso i nostri compagni cani o gatti, che siano, a muovere i fanatici verso l’acquisto di queste “esagerazioni”, ma l’autocompiacimento e l’affermazione di se’ e del proprio portafoglio.

Povere piccole creature che dipendono (se accasate) in tutto e per tutto da noi: umanizzate all’estremo per giustificare le nostre varie carenze con un frainteso amore per gli animali. Abbiamo visto cani con completini antifreddo firmatissimi, collari Swarovski, scarpette e cappellini.

A noi, contornati da cani e gatti trovatelli e salvati in extremis tutto questo fa, veramente, orrore e vergogna. Fino a ieri i bocconcini e le scatolette hanno nutrito e cresciuto generazioni di pets. Un osso, meglio se non di scarto, ma, pensato proprio per loro, tanta affettuosa presenza del padrone, vaccinazioni e cure adeguate e condivisione di alcuni spazi idonei per entrambi; ecco questo è un mix equilibrato e positivo che rispetta le diverse nature. Tutto il resto è forzatura e distorsione oltre che commercio e presa per i fondelli.  Canettoni al “profumo” di salmone, di verdure, di brodo e chissà, forse, anche odorosi di cappone in gelatina e di capesante al gratin.

E’ fin troppo facile, a questo punto, cadere nell’ovvio: e i milioni di persone, di bambini che muoiono ogni giorno di fame valgono forse meno della bestiola da compagnia? Certo l’animaletto ci è vicino, a volte dorme con noi, guarda la TV con noi e sembra capire le cosine che con la voce da “grulli” gli diciamo.

“E gli altri? ma certo che provvedo. Pensa che nella giornata della colletta alimentare: tonno, latte a lunga scadenza, riso e qualcos’altro, sempre ma proprio sempre, lo butto nel cestone… non grandi marche, sai, perchè temo che magari se le freghino durante il viaggio, come con le offerte. Una vergogna! a volte, è proprio vero, son meglio gli animali delle persone…”

E su questo siparietto, ormai luogo comune, finisce la storia dei Canettoni e dei Candoro.

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