Agroalimentare: la miglior ciriola è a Roma, il fior di latte più buono a Latina

Oggi la premiazione dei migliori pani e prodotti da forno alla Camera di Commercio di Roma. Assessore Righini: "A lavoro per riconoscimento Dop per cacio romano"

photo credit: Camera di Commercio Roma

La miglior ciriola romana è quella di Pane e Dolci, nella Capitale, mentre per la pizza bianca il re incontrastato è Didan, forno romano. Per il miglior pane integrale invece bisogna andare a Viterbo da Fiorentini, così come per il miglior fior di latte e primo sale, che si trovano al Caseificio Cioffi e all’azienda agricola Monte Jugo. La robiola più buona del Lazio invece è a Latina da Alan Farm. Sono decine i prodotti, tra pani e formaggi, premiati. Con 168 aziende partecipanti provenienti da differenti regioni italiane si sono conclusi oggi i due concorsi che premiano i migliori pani e prodotti da forno tradizionali e i migliori formaggi d’Italia.

Le due competizioni – promosse dalla Camera di Commercio di Roma e realizzate da Agro Camera, azienda speciale dell’ente camerale, in sinergia con l’azienda speciale sviluppo e territorio e il sistema camerale regionale – hanno visto in campo 168 imprese tra le 71 in corsa per i prodotti da forno e le 97 in gara per i formaggi. La premiazione si è tenuta nella sede della Camera di commercio di Roma, alla presenza – tra gli altri – del presidente Lorenzo Tagliavanti, dell’assessore all’Agricoltura del Lazio, Giancarlo Righini, dell’assessora all’Agricoltura di Roma, Sabrina Alfonsi.

Per quanto riguarda i pani sono stati presentati oltre 230 prodotti da 14 regioni, per i formaggi invece sono stati esaminati dalla giuria 250 campioni. Per il concorso, giunto alla 19ma edizione e dedicato a pane e prodotti da forno, le tipologie di prodotto analizzate variano dalla ciriola romana e rosetta al pane senza sale, dalla pizza bianca romana alla biscotteria tradizionale dolce secca da forno, dai pani tradizionali e storici di frumento duro a quelli di frumento tenero, dai pani integrali a quelli con cereali, dai pani conditi, dolci e salati ai taralli e grissini.

Una sezione è stata dedicata ai tipici prodotti romani come il filone, la rosetta e la ciriola: in gara si sono confrontati 22 fornai, 4 della provincia e 15 del territorio regionale. Ben 24 i premi aggiudicati alle imprese del territorio regionale di cui 19 di Roma e 5 del Lazio. Per il concorso, giunto alla 21ma edizione, e dedicato ai formaggi invece le aziende in corsa si sono confrontate in due diverse sezioni. Una prima aperta soltanto alle imprese regionali e dedicata alle paste filate fresche, primo sale, formaggi semistagionati e stagionati, ricotta fresca. Una seconda aperta a tutti e alla quale si partecipava proponendo formaggi freschi, pecorini stagionati, formaggi Dop e Igp, formaggi a crosta fiorita, a crosta lavata ed erborinati, formaggi affinati, aromatizzati, speziati ed innovativi.

La premiazione di pani e formaggi oggi alla Camera di commercio di Roma “è stata bellissima. È un premio che sta crescendo sempre di più. Il pane per Roma è tradizione e stiamo lavorando per dei pani tipici di Roma con il sostegno alle filiere, non soltanto grano e macinazione ma anche prodotto finale”. Lo ha detto l’assessora all’Agricoltura di Roma, Sabrina Alfonsi, in occasione della premiazione di oggi al Tempio di Vibia Sabina e Adriano.

“Un prodotto che possa andare sulle tavole dei romani, ma che sia anche una tradizione da scoprire per i turisti e i pellegrini del Giubileo. Dopo che abbiamo perso la denominazione del pecorino, ci riprendiamo il cacio, perché pane e cacio di Roma possono essere una bella tradizione”, ha concluso.

Al termine della premiazione per i pani e i formaggi migliori “è doveroso proseguire questo percorso di riconoscimento su un nostro prodotto caseario, il cacio romano, anche come segnale di attenzione a chi in tutti questi anni non ha mollato, il contenzioso si è concluso con una sentenza definitiva della corte di cassazione e questo ci consente di avviare il percorso del riconoscimento del cacio romano Dop”. Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura del Lazio, Giancarlo Righini, in occasione della premiazione di oggi al Tempio di Vibia Sabina e Adriano. “Avere una denominazione di origine controllata, protetta e garantita, è un plus valore che non possiamo permetterci di smarrire – ha aggiunto -. Stiamo lavorando anche per il riconoscimento del kiwi pontino Igp. È un riconoscimento ai nostri produttori che lavorano con passione su eccellenze che meritano questo riconoscimento”.

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