E’ morto Ingvar Kamprad, fondatore e sovrano instancabile di IKEA. Uno smisurato impero del mobilio e dell’arredamento low cost.
Tante chiacchiere (forse vere, forse no) sulla sua lunga vita e soprattutto sul suo passato. Lasciamo che tutte le illazioni se le porti, come si suol dire, nella tomba.
Dire che Kamprad con Ikea è stato un imprenditore di immenso successo fa sorridere. In realtà Ikea ha reinventato la casa, l’approccio alle necessità e l’ottica del compratore/arredatore. Altri prima di lui avevano tentanto la strada della produzione e vendita di mobilio a basso prezzo. Ma la loro storia è durata poco. A differenza di Ikea quei mobili erano tristi, quasi nati vecchi, con addosso l’etichetta del “vorrei ma non posso”.
La Svezia e in genere il nord Europa ha un concetto di spazio casa e di come riempirlo lontano anni luce dal nostro. E questo da sempre. Al posto del Barocco, del Liberty e dell’Eclettico il nord proponeva, già allora, linee pure ed essenziali. Al limite del basilare e del minimale. La caratteristica di Ikea è stata ed continua ad essere quella dell’arredamento pratico, leggero ed anche allegro. Cosa c’è di più pulito delle linee semplici e funzionali delle famose librerie “Billy”?
Ma, c’è un Ma fondamentale nell’arredamento Ikea. Un piccolo sottointeso che ha messo in crisi centinaia di persone e creato crisi familiari di difficile gestione. E’ così divertente passare un pomeriggio a guardare cucine, living, camere e camerette, a girare con il metro, la matita e il libretto per gli appunti. E’ tutto così ben sistemato, così accattivante…e poi, in fondo non ti rovini! Così sul carrellone si accumulano in breve scatole e scatoloni di tutte le dimensioni.
Stremati anche dal panino con salmone e salse varie si arriva a casa e si comincia lo spoglio degli acquisti. Ed è qui che inizia l’incubo. Tutto, ma proprio tutto, è da montare e le istruzioni sono a volte molto sintetiche! Guai a perdere una vitina, a dimenticare un gancetto perchè ogni cosa che c’è nella scatola E’ BASILARE per tenere insieme il mobile! Quello che pareva uno nuovo divertimento “costruttivo” si trasforma in un’ansia terribile e nel dubbio di non essere poi, così intelligenti come pensavamo.
Per ovviare a questi ripetuti drammi (soprattutto italiani) il signor Kamprad inserisce il servizio montaggio fatto da gente esperta e veloce. Il tutto ha un costo ma, anche questo, sopportabile e il risultato non sarà mai traballante! Ecco, così, il coronamento del successo Ikea è totale e si trasforma subito in attrazione fatale per tutti.