L’esilio da Covid può essere la spinta per la nostra crescita

Giochiamo a vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Con l'adulta coscienza dobbiamo proteggerci (non parliamo di mascherine) e vedere il bicchiere mezzo pieno

Sono stufa, arcistufa, di sentirmi ripetere all’infinito come, con che orari e modalità, dobbiamo organizzare le nostre giornate da Covid reclusi.

Siamo, anche sollecitati a seguire quotidianamente, le indicazioni del nutrizionista “filosofo” che ci incita ad una alimentazione sana e detox, morigerata per non ingrassare e senza riversare tutta la nostra frustrazione sul cibo.

Importante alzarsi sempre alla stessa ora, fare movimento, poi colazione, seguita da molto yoga e meditazione. Il mezzodì trae vantaggio da un’insalata mista e da uno yogurt. Il pomeriggio è lungo ma noi lo riempiremo con bricolage (seguendo i mille e più tutorial della rete). Segue nuova sessione di movimento, ginnastica e pesi…una buona tisana depurativa e via verso la cena, in genere a base di minestrone e verdure cotte (poco condite, ovviamente). E poi a nanna presto per non sballare i bioritmi. Il sonno arriverà sereno e tranquillo.

E così giorno dopo giorno per un tot di mesi.

Questa modalità quotidiana terrà, secondo gli esperti, lontana ogni forma di depressione, noia e aumento ponderale!!

Imperativo è non adagiarsi mai sul divano o sulla poltrona!!

Per me un incubo di attività che non tengono conto degli altri impegni quotidiani: dallo smart working (tanto per salvarsi il lavoro, finchè c’è!), ai lavori domestici fino alla cura dei figli (se ci sono).

Una tarantola nevrotica che assomiglia a delle fantozziane ferie in un club vacanze: acqua gym, corsa sulla spiaggia, salsa, bachata, merengue, ginnastica a terra, beach volley, ping pong, corso di cucina, uscita in catamarano e spettacolino serale. Il tutto condito con musiche varie sparate a palla, quando tu, o vacanziero, aspiravi solo al silenzio e allo sciabordio ipnotico delle onde. Un settimana, spesso, irritante e sfiancante.

Sicuramente tutte proposte/suggerimenti  fatti “per il nostro bene” e per aiutarci a mantenere dritta la barra del nostro ristretto quotidiano. Ma a noi sanno tanto di escamotage da mini club che ci sottrae, così, ogni attimo da dedicare al pensiero, all’introspezione e a quella creatività che nasce dalla monotonia, dal silenzio e dal completo cambio di vita al quale dobbiamo ubbidire.

Alla fine, poi, questi momenti di presunta noia e assenza, non sono  così tanti proprio perché il quotidiano, nonostante tutto, continua senza tregua!

Allora perché non cercare di rendere i brandelli di questa imprevedibile realtà in qualcosa di meno opprimente e straniante?

Con tutta la coscienza che abbiamo usiamo quella modalità di gioco che spesso mettono in atto i bambini. Quel loro metodo di trasporre la realtà oggettiva in realtà ipotetica, quel loro dire: “…facciamo che eravamo…che facevamo...”, con la certa convinzione che davvero potranno trasformarsi e vivere un’altra dimensione.

Proprio questo imparare per  questi giorni: raccontarci e viverci in una dimensione di “consapevole e leggero diverso“. Appagante e liberatorio. Diverso dal conosciuto e dove ognuno ritrova il proprio posto, la propria energia vitale e la propria coscienza.

“facciamo che eravamo in una vacanza strana e dove giochiamo ogni gioco che vogliamo…”

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