Il Natale buio e spelacchiato di Roma

Quest'anno la Città è meno festosa e illuminata. Strade centrali e importanti senza decorazioni, pini sofferenti. Unici a brillare sono i privati e il Vaticano

bulgari

Ma quanto sei buia Roma per questo Natale. Quanto so’ miserelli e spelacchiati gli abeti di questo’17!

Girando per le strade del Tridente e Tridentino questo Natale sbarluccica molto meno del solito.

Alcune vie, anche importanti come via del Babuino sono completamente al buio. Cercano di salvare la situazione alcuni singoli negozianti che addobbano le proprie vetrine ripittando, se possibile, l’impatto. Altre strade invece hanno scelto addobbi comuni e accendendoli giorni fa. Via Condotti ha aspettato l’Immacolata per farsi luminosa. E così tante altre realtà.

Il Black Friday ha inevitabilmente anticipato sia la corsa al regalo sia l’atmosfera natalizia. Così, se un po’ di aria di festa, ha girato per la Capitale possiamo ringraziare usi e costumi d’importazione. Mancano davvero pochissimi giorni a Natale e non aver coinvolto la Città nel clima festaiolo, con maggior anticipo, è stato un grande errore di immagine e di marketing.

Per non parlare dei “pini di Natale“! Magri, spelacchiati, stanchi quasi fossero dei “pini randagi”. Vi prego fatevi un giro e cominciate da P.zza Venezia definita da Diaco “simbolo della nostra Capitale” dove è stato collocato un albero molto ma molto patetico sul quale spicca, fin dal primo momento, uno stellone… Evidentemente il Campidoglio ha già dimenticato l’identica figuraccia dello scorso anno e dall’errore precedente è così nato l’attuale pino rachitico. Uno sguardo in p.zza S. Lorenzo in Lucina e la tristezza ha la meglio.

Azzeccano in pieno e come sempre, le installazioni “promosse” da marchi privati. Bulgari, ha realizzato, per la scalinata di p.zza di Spagna, una fantasia di canne (di altezze diverse) e stelle dorate e argentate. L’effetto è un clamoroso mix di tradizione e innovazione capace di riflettere luci ed ombre. Appuntamento fisso da Valentino che trasforma p.zza Mignanelli in stupore puro.  Bello come sempre l’albero in Vaticano e anche quello compatto e immenso all’EUR realizzato da Eur spa.

Altra composizione degna di nota è quella di Galleria Alberto Sordi dove la Fondazione Sorgente Group ha realizzato un enorme albero di Natale “green” composto solo con materiali riciclati. Bella e saggia intuizione!

Allora ci vien da dire, se i “pini di Natale” che arrivano a Roma sono così deprimenti perchè non prendere spunto dalle fantasie dei privati? Lanciare un concorso fra gli istituti di design della Città, le scuole e gli studi di architettura…?

Riportiamo la chiosa di un anziano negoziante avvilito per la pochezza degli allestimenti capitolini: “…sai che fanno in Campidoglio quanno vedono ch’arriva Natale: vanno dar fruttarolo e compreno gli ultimi arberi che so’ rimasti, oppure è quello de l’art anno.Tanto che je frega a loro…”

Non per spaccare il capello in quattro o per scovare altri e nuovi argomenti per colpire Roma che, ormai è sempre presa di mira negativamente, ma insomma… certo è che la Capitale può e deve fare di meglio, se vuol essere “presentabile”.

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