La nostra idea era quella di preparare un pezzetto sul ferragosto, una bella immagine con gli auguri a tutti e per tutti.
Ora dopo l’immensa tragedia di Genova con tutti i morti, i dispersi, gli sfollati e i problemi viari che ne derivano, l’allegria legata alla festa del 15 agosto viene cancellata per essere sostituita dallo sconcerto e dalla pena. Certo nè tempo nè il calendario si fermeranno ma questo ferragosto sarà diverso dagli altri che l’hanno preceduto.
Sicuramente il Ponte Morandi e il suo crollo saranno l’argomento sotto ogni ombrellone, in ogni bar, in qualunque riunione fra amici. Ognuno dirà la sua, magari sulla manutenzione o sullo stato di degrado delle strade italiane, qualcuno si chiederà dove vanno a finire tutti gli incassi dei pedaggi, vista la quantità di tragedie che sempre più spesso interessano i nostri percorsi… Ma a essere obbiettivi non c’è spazio per gli esperti improvvisati, o per le recriminazioni e le accuse. Poi, verrà anche quel tempo e sarà lungo, tanto lungo, forse, da finire nel quasi nulla della dimenticanza. Ci sarà il solito rimpallo di responsabilità e il teatrino dei doveri mancati.
Non siamo tecnici e non possiamo, nè vogliamo avanzare nessuna ipotesi. Certo è che le cronache parlano di diversi ponti (più o meno grandi) che ogni anno crollano in Italia. E non sono mai costruzioni “antiche”!
Ma per oggi lasciamo da parte il danno alla viabilità e quello erariale che derivano da questa tragedia.
Oggi 15 agosto 2018 possiamo soltanto essere vicini a chi è coinvolto, a qualunque livello, in questo disastro. Siamo vicini a chi ha perso un affetto, a chi ancora aspetta il verdetto finale, a chi è stato sfollato, a chi non rientrerà in quelle case lesionate…E a tutti i soccorritori che si spendono e spenderanno nelle difficili opere di soccorso. Siamo vicini ai Genovesi e alla Liguria in generale che in questo momento sono travolti, anche psicologicamente, da tutte queste macerie.
foto ANSA