Questo è stato l’anno in cui la moda ha scoperto orsi e orsetti.
Mai, prima d’ora, se n’erano visti così tanti. Praticamente tutti i brand, dal più noto al meno importante hanno adottato l’immagine di un Teddy Bear quasi sempre coccoloso. E con questa “figura” sono state fatte: vetrine, allestimenti, stampe, charms, borse e scarpe, ecc.
E’ davvero inspiegabile questo trend generalizzato e scompigliato. Per una breve estate ci siamo goduti i fenicotteri e gli unicorno. Ma con la fine delle vacanze, per fortuna, sono spariti, soprattutto dalle spiagge e nella versione salvagente gigante.
Teddy Bear nasce negli Usa nei primi anni del XX secolo e si riallaccia ad un fatto strettamente legato all’attività venatoria dell’allora Presidente Americano Theodore Roosevelt (soprannominato Teddy).
Da quell’episodio nacque una vignetta con un piccolo bear. Era un “abbozzo” di orso ma fu un grandissimo successo.
Così, disegnatori, fabbricanti di giocattoli, strisce ecc lo perfezionarono e lo “ingentilirono” sempre di più fino a farne quella deliziosa, morbida e rotondetta icona che non manca mai in nessuna culla e da quest’anno su nessun capo d’abbigliamento.
Polo Ralph Lauren ne ha fatto un suo “cavallo di battaglia” dal 1991 valido per tutte le collezioni dove fa strage di cuori piccoli e grandi. Moschino ha sempre amato l’orsetto che ha avuto la sua consacrazione, con tanto di nome, nel 2012 quando Gennarino (nome dell’orsetto) prese le forme della cover più venduta e rincorsa della nostra moda.
Da tempo poi “Gennarino” compare su felpe, t-shirt, abiti, scarpe e persino profumi. Un bear/Gennarino, ma di dimensioni giganti è la mascotte della boutique di Via del Babuino. Sempre pronto ad accoglierti fra le sue zampone per una foto ricordo.
Insomma, orso si nasce ma solo qualche esemplare riesce a diventare un vero vip!!
Di seguito una mega-gallery di Teddy.
















