Ti capita di rigirarti nel letto, incapace di addormentarti, perché ti sembra di perdere tempo?
Non preoccuparti, è un fenomeno più comune di quanto pensi e prende il nome di “revenge bedtime procrastination” – ovvero, la “procrastinazione del sonno per vendetta”.
Spesso, anche inconsciamente, non importa quanto gli occhi siano stanchi e pesanti, o quanto mal di testa ci sia: c’è chi, comunque, sceglie di non andare a dormire.
Questo fenomeno è particolarmente diffuso tra professionisti con orari di lavoro molto intensi, studenti universitari che sentono di dover sacrificare la propria vita privata per concentrarsi sugli esami, genitori e, in generale, chi fatica a separare il proprio tempo privato da quello professionale, colpendo in particolare il 53,1% dei giovani adulti. È più comune tra coloro che hanno routine quotidiane molto impegnative e che vivono livelli di stress elevati. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), gli adulti dovrebbero dormire tra le 7 e le 9 ore per notte per mantenere una buona salute mentale e fisica. Tuttavia, stando ad uno studio del 2020, circa il 35% della popolazione adulta globale non raggiunge questa soglia di sonno. Ma perché accade? In modo spesso inconsapevole, questo comportamento è legato a una sorta di ribellione alla propria vita quotidiana, come se quelle ore di notte rappresentassero l’unico momento in cui si riesce a guadagnare tempo per sé stessi. Si cerca, insomma, di “recuperare” quella libertà che manca durante il giorno, magari per dedicarsi a una serie TV, alla lettura o, più semplicemente, allo scrolling sui social.
Gli studi, però, evidenziano che questa abitudine può avere gravi ripercussioni sulla salute a lungo termine. Infatti, la procrastinazione del sonno non solo influisce sulla concentrazione e sull’umore, ma può anche compromettere il sistema immunitario. In questo modo, sembra che si stia facendo una vera e propria “vendetta” contro la routine quotidiana, ma il prezzo da pagare è alto: sacrificando ore di sonno, in realtà si finisce per danneggiare la qualità della vita.
Cosa fare per prevenire questo comportamento? Gli esperti consigliano di stabilire una routine serale che favorisca il riposo, come ad esempio una doccia calda o la lettura di un libro. È importante anche evitare l’uso di dispositivi elettronici almeno un’ora prima di andare a letto, poiché la luce blu emessa dagli schermi può disturbare il ciclo del sonno.
Inoltre, durante la giornata, possiamo adottare alcune semplici strategie per migliorare il nostro benessere e la nostra percezione del tempo: provare a ritagliarsi momenti di relax, praticare un po’ di attività fisica al mattino e concedersi piccole pause per sé stessi.
Certo, ogni tanto può succedere di cedere alla tentazione di restare svegli fino a tardi, ma se questo comportamento diventa ricorrente, è forse il caso di riflettere su come gestire meglio il proprio tempo e, se necessario, consultare un esperto. Fermarsi un momento e concedersi il tempo per sé può essere un primo passo verso un equilibrio più sano e soddisfacente.