Radicchio rosso, dal Veneto al mondo, per mille ricette

Si raccoglie, lo si lavora in acqua più pura possibile ed è pronto per affrontare mille ricette diverse. Dolci e salate. Stupendo da vedere e da gustare

Abbiamo ancora pochi giorni a disposizione per acquistare e godere di quella meraviglia dell’agricoltura Trevigiana che è, appunto, il radicchio rosso di Treviso.

E’ un radicchio del tutto particolare e come tale di origine protetta igp.  Esige una sapiente lavorazione locale che deriva dall’antica necessità dei contadini di conservare, nel corso dei freddi inverni, il radicchio prodotto nei campi.

Si presenta come un fiore rosso con le venature bianche. Ha ricevuto il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP) e piace proprio a tutti.

Imbarcato in aereo, appena raccolto, raggiunge, infatti, i locali più rinomati del mondo.

Il radicchio rosso da sempre conosciuto e utilizzato nelle ricette della tradizione, viene, infatti, gustato nelle cucine di molte differenti regioni e nazioni.

Non può essere delocalizzato perché solo la lavorazione in loco, regala ai palati, il suo gusto inconfondibile e il Consorzio del radicchio rosso IGP, vigila sulla sua autenticità lungo tutta la filiera. Nel corso della stagione di raccolta, dicembre e gennaio, si distingue in precoce e tardivo.

Il radicchio rosso è occasione di sagre locali, nei paesini di raccolta del trevigiano, divenendo a sorpresa, meta turistica culinaria per i viaggi enogastronomici da tutta Italia.

Ma come si prepara?

Ci sono mille ricette che, anche in piccoli assaggi, rendono il menù davvero sfizioso.

Iniziamo con un gustoso antipasto “polenta e radicchio in tecia”.

*È facile da preparare. Si fa dorare nell’olio d’oliva uno spicchio d’aglio poi si dispone il radicchio rosso di Treviso, si chiude il coperchio lasciandolo cuocere per 15 minuti. Si serve con un po’ di polenta e può essere gustato come antipasto o da solo come un saporito contorno.

*Sempre come antipasto, tagliato a pezzi non troppo lunghi, viene avvolto da prosciutto crudo o speck, e messo in forno a 180 gradi per 15 minuti. Servito con un filo d’olio d’oliva extra vergine, a crudo. L’olio Evo Italiano trasmette i suoi sentori più particolari al radicchio e ne viene ricambiato con la dolcezza ed il profumo della “verdura”. 

*Come primo, si può gustare in zuppa. Si fa soffriggere della cipolla si ripone il radicchio rosso sminuzzato, si versa del brodo vegetale, sale e pepe e si lascia cuocere per circa 30 minuti. Quando è pronto si frulla e si serve con crostini di pane e un goccio d’olio d’oliva crudo.

*Sempre come primo piatto, si possono creare dei meravigliosi e delicati risotti con le foglie esterne e le punte dei cespi tagliate a pezzettini e saltate in un soffritto di cipolla, poco aglio, olio e burro. Si aggiunge mezzo bicchiere di vino bianco, poi il riso e nel corso della cottura si versa il brodo vegetale bollente. Mantecare con burro o con olio ed aggiungere un po’ di pepe.

*Saltato nell’olio, con la salsiccia a pezzettini, sale e pepe il radicchio rosso igp, può essere un sughetto delizioso per una pasta.

*Come contorno: , il radicchio rosso precoce o tardivo viene tagliato a metà per la lunghezza, lo si intinge in olio d’oliva crudo e un po’ di sale e pepe, lo si pone sulla piastra (anche padella antiaderente). Lo si fa rosolare su entrambi i lati a fuoco vivo.

Crudo in insalata come contorno, condito a piacere con olio d’oliva, aceto sale e pepe accompagna carne o pesce.

Per il dolce c’è Segno, la composta dolce al radicchio rosso di Treviso Igp inserita tra due soffici dischi di pasta con mandorle e miele.

Questo dolce, ancora poco conosciuto ed apprezzato, è il risultato della collaborazione tra dieci maestri pasticceri artigiani, della Provincia di Treviso e del Consorzio tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco.

Silvia Trevisan

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