Scuola: il prefetto boccia gli studenti, continuano i doppi turni

La prefettura respinge la richiesta di presidi di tornare a un turno unico. La criticità riguarda il trasporto pubblico. Intanto nuova occupazione al Manara

La campanella di scuola continuerà a suonare due volte: prima alle 8, poi alle 9:40. Per ora infatti, nonostante le proteste degli studenti delle scuole superiori, la regola non cambia. Lo scrive ‘’Il Messaggero’’ rilevando che rimarrà il doppio turno perché il trasporto pubblico non consente di ritornare ad un unico orario d’ingresso.

La decisione di adottare due orari di ingresso scaglionati, con 100 minuti di distanza l’uno dall’altro, è stata presa dalla prefettura pochi giorni prima dell’avvio dell’anno scolastico e non verrà cambiata perché, per ora, il trasporto pubblico non se lo può permettere. Lo scaglionamento serve ad alleggerire i flussi visto che entra nel primo turno, quindi alle 8, il 60% degli studenti e tutti gli altri arrivano alle 9:40. Nelle ultime settimane sono divampate le occupazioni e gli scioperi da parte dei ragazzi contro l’orario differenziato perché non permette di fare attività sportive ed extrascolastiche nel pomeriggio: l’orario di uscita, infatti, slitta di un’ora e mezza e gli alunni arrivano a casa a metà pomeriggio.

Ma in questo momento non si può derogare: in base a quel che trapela dalla prefettura e riferito da ‘’Il Messaggero’’ , infatti, questo orario così strutturato non può essere modificato ne alleggerito. Nè verrà lasciata alle scuole la facoltà di decidere autonomamente come e quanto scaglionare gli ingressi differenziati. Era questa  la richiesta dei dirigenti scolastici che, di fronte alle difficoltà organizzative, avrebbero preferito poter decidere autonomamente in base alle singole necessità. Ma per ora non sarà così.

Tutto dipende dalle analisi, a cadenza settimanale, che vengono portate avanti sul servizio di trasporto pubblico per capirne il carico e l’eventuale sofferenza. Il problema sta nel fatto che, togliendo gli orari scaglionati, si andrebbe a gravare sul primo turno di ingresso, quello delle 8, che coincide con l’orario di punta quando si muovono non solo gli studenti ma anche i lavoratori.

E in queste settimane, con lo smartworking ridotto e il ritomo dei turni in presenza sempre più frequenti negli uffici, la situazione potrebbe farsi critica. Il problema quindi restano i trasporti: la capacità ridotta e i vecchi problemi non consentono, alle scuole, di tornare agli orari tradizionali.

Nei prossimi giorni si dovrà infatti valutare il carico su bus e metro con i lavoratori che tornano ¡n presenza e, allo stesso tempo, si dovrà fare i conti con la stagione autunnale. La stessa che, un anno fa, mandò ¡n tilt la gestione dei contagi: il virus riprese a circolare con una seconda ondata più forte della prima, soprattutto a Roma, e il tracciamento divenne impossibile.

Ora che i bus sono all’80% della capienza, quando la regola viene rispettata, i rischi sono maggiori. Così come lo saranno i disagi per i passeggeri, Un anno fa, proprio a causa dei problemi dovuti a mancato distanziamento, si decise di chiudere le scuole superiori mandando tutti in didattica adistanza, al 100%. E si torno’ in presenza solo a fine gennaio.

In questo momento si sta entrando infatti nella stagione critica anche per l’influenza stagionale e questo, secondo la prefettura, non è il momento di allargare le maglie dei controlli. La situazione quindi non cambia, nonostante le proteste che hanno visto in prima linea le scuole superiori come i licei Keplero e Azzarita,lo scientifico Avogadro, il Vittoria Colonna e il Pilo Albertelli, fino al liceo artistico di via Ripetta dove la protesta è sfociata in occupazione, non senza momenti di tensione tra gli studenti e le forze dell’ordine. In quel caso i ragazzi vennero rassicurati sul fatto che avrebbero partecipato ai prossimi tavoli prefettizi.

Intanto ieri mattina circa 350 studenti hanno occupato il liceo Manara in via Basilio Bricci a Monteverde. Una scelta maturata durante un’assemblea nei giorni scorsi a Villa Pamphili. “La palestra doveva essere ristrutturata ma ancora è inagibile – rivendicano gli studenti – e non possiamo usare il cortile”. Dopo la trattativa con la preside agli occupanti è stato concesso di restare fino alle 9 di oggi.

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