Un giovane candidato arriva in ritardo e trafelato ai test di Medicina. Nei pochi metri che lo separano dall’ingresso all’università, gli succede di tutto: una suora lo investe in bici, un maldestro cuoco che passa da quelle parti gli rovescia del sale addosso e nel frattempo un calciatore con una maglia viola numero 17 lo intralcia palleggiando e si ritrova a passare sotto una scala trasportata da due operai. In pochi secondi, insomma, “ha già capito che non sarà la sua giornata fortunata”. Ma d’improvviso tutto è chiaro: “Tranquilli è solo un flash mob – si legge su uno striscione – la fortuna non determina il tuo futuro, le tue azioni sì. Entri a medicina perché è giusto!”. Questa l’improvvisazione andata in scena davanti a piazzale Aldo Moro, all’ingresso della città Universitaria di Roma.
Il flash mob, organizzato dallo studio di avvocati Consulcesi, sarebbe una iniziativa “antisfiga” per sensibilizzare e portare l’attenzione sulla necessità di rivedere il processo di selezione dei medici. “Troviamo inaccettabile che sia la fortuna a determinare il destino di questi giovani studenti e, di conseguenza, il destino del nostro prezioso Servizio sanitario nazionale”, ha commentato Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi. “Sappiamo che dal prossimo anno ci sarà la riforma, ma al momento sul nostro portale i candidati continuano a chiederci supporto, ci dicono di essere spaesati, di non avere garanzie su quello che succederà”. Contestualmente, i giovani della Fgc, hanno dato vita a un sit in, proprio davanti all’ingresso con il megafono a dire basta ai test, e tra le mani un uno striscione con scritto: “la pandemia l’ha dimostrato, il numero chiuso va cancellato”.