Anche le pecore “tosaerba” disertano Roma

L'erba cresce, il fieno invade la Capitale e le pecore annunciate non si vedono. Intanto si cerca di limitare i danni provocati dai Grandi Papaveri

Se n’è parlato per settimane intere. E’ stato l’argomento trend di qualunque tipo di media: le 50.000mila pecore che dovevano arrivare a Roma, ripulire parchi e aree verdi e ridare il giusto senso di ordine e cura alla Capitale. E dopo le pecore sarebbero dovute arrivare anche le mucche con identico incarico “istituzionale”.

Ma ad oggi, pare che nessun animale sia comparso.

Anche dalla Coldiretti, grande sostenitrice della pensatona, non arrivano rumors. Dal Campidoglio nemmeno un belato leggero.

Certo il Sindaco, che lo voglia o no, in questo momento ha “gatte da pelare” ben più grandi e pericolose. Intanto l’erba s’è fatta fieno e pare che nessuno lo voglia, nemmeno  chi ha stalle vere e ruminanti sempre all’opera. Eppure per quando viene l’inverno il contadino accorto non si fa trovare senza fieno in cascina. La Capitale sembra non essere attrattiva ne’ per i contadini ne’ per gli ovini. I turisti i prati, grosso modo, non li visitano, quindi perchè investirci anche un solo cent?

Scorazzano invece liberi e fecondi i cinghiali che fra poco diventeranno animali, non dico da salotto, ma da centro Città sicuramente. Quiz per bambini delle elementari e politicanti: se c’erano 50.000mila pecore pronte per venire a Roma ma non sono mai arrivate, secondo voi dove possono essere finite? Avete un’estate intera (temo) per rispondere alla domanda…

Ed ecco, allora, che tutti in coro cantiamo la canzone, che meglio di tutto è metafora della situazione Romana:

Su un campo di grano che dirvi non so,
un dì Paperina col babbo passò
e vide degl’alti papaveri al sole brillar,
e lì s’incantò.
La papera al papero chiese: “Papà,
pappare i papaveri, come si fa?”
“Perché vuoi pappare i papaveri?” disse papà.
E aggiunse poi, beccando l’insalata:
“Che cosa ci vuoi far… così è la vita.”
“Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina.
Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”

da: Papaveri e Papere cantata da Nilla Pizzi nel 1952.

ps: già allora avevano capito tutto…

Approfondimento nel dossier

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