Boutique del falso: la patacca è servita

La "boutique del falso" scovata a Roma è il delirio delle fashion addicted in crisi di liquidità e di buon gusto

A tutto si può rinunciare ma, mai e poi mai ad un capo o accessorio firmato e con il logo in bella vista.

E per seguire la grande onda del falsificato, proprio a Roma, in questi giorni, è stata scoperta una “boutique del falso“.

In co.so Francia si potevano soddisfare tutte le bulimie che spingono ad acquistare, l’oggetto del desiderio. L’indirizzo era evidentemente ben conosciuto nelle varie classi socio/economiche tanto da colpire anche i vip del mondo dello spettacolo.

A tutti piace apparire, anche se questo vuol dire camuffarsi da quello che non si è e non si potrà mai essere.

Ma che soddisfazione c’è nella rappresentazione di un io inesistente?. Tornati a casa, chissà dove, e spogliati dagli abiti di scena si torna ad essere gli stessi meschini che eravamo prima della rappresentazione.

Ma perché ci addobbiamo di cose fasulle?: per piacere personale? perché non possiamo spendere certe cifre? perché immaginiamo che gli altri ci guardino e ci sbavino dietro? per dimenticare di essere un Fantozzi qualsiasi fra migliaia di altri Fantozzi? Senza chiamare in caso uno psicologo capiamo che ogni giustificazione può essere quella giusta.

Ormai non passa giorno senza che le forze dell’ordine non scoprano fabbriche segrete dove i prodotti prendono forma.

Perfetti in ogni minimo dettaglio, cuciti addirittura con uguali filati ed etichette che sfidano anche l’occhio più attento.

Si stima che in un anno vengano sequestrati ben più di 50 milioni di capi contraffatti e che 6 prodotti su 10, soprattutto all’estero, siano tarocchi. Ocse stabilisce che i marchi più copiati siano: Ray-Ban, Rolex, Louis Vuitton e Nike.

Non parliamo di vù cumprà in azione sulle spiagge finalmente ripopolate, perché nelle loro sacche azzurre puoi trovare tutto e di più e se non c’è quello che desideri basta un giorno e l’oggetto arriva con tanto di garanzia e imballo ufficiale.

Fra sabbia e ombrelloni, al top troviamo Gucci, Prada, Moncler, Hermes…

Ma qui parliamo anche di negozi cittadini e su strada che da fornitori trasversali si riforniscono, con piena coscienza della frode, di articoli che fungono da richiamo irrinunciabile.

E’ un girone infernale dal quale sarà ben difficile uscire perchè l’equazione domanda/offerta funziona sempre, figuriamoci poi se la domanda è sempre più pressante.

Persino i siti più comuni come Amazon, Alibaba, eBay chiedono agli utenti uno sguardo attento per identificare offerte contraffate. Ma i siti, ormai sono centinaia e, forse anche attraverso questi canali il falso viene smerciato.

E noi ci caschiamo convinti di aver fatto un ottimo affare. Ma l’ottimo affare lo fanno gli altri che ci tirano la famosa patacca.

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