Bulgari e l’arrogante invasione di piazza di Spagna

Piazza di Spagna onore e vanto romano in tutto il mondo è usurpata da un'installazione voluta dalla fondazione Bulgari che ostruisce la vista della fontana e della scalinata. Sarà attrattiva, fin che si vuole, ma il nostro centro storico non merita questo

Piange piazza di Spagna invasa dalla nuova elefantiaca installazione voluta dalla maison Bulgari.

Dodici pilastri di specchi colorati che ruotano continuamente, seguendo il percorso del sole e riflettono tutto quello che raccolgono. Ottimo sfondo per dei selfie turistici o per chi, come una gazza ladra, si fa attrarre solo da ciò che luccica dimenticando il contorno firmato da tale Gian Lorenzo Bernini scultore.

Già perchè i grandi “prismi” specchianti, con i loro colori dall’arancione al blu, e il loro continuo movimento fagocitano il passante e la bellezza della fontana della Barcaccia e della Scalinata di Trinità dei Monti, realizzata tra il 1723 e il 1726.

L’opera “Vista Aeterna” viene definita immersiva e sarà anche di grande valore artistico ma siamo sconcertati dal suo posizionamento che, per chi arriva da via del Babuino, nasconde il grande spazio fino a piazza Mignanelli.

La fondazione Bulgari ha fatto e fa molto per questa Capitale sbandata ma, piazzare in pieno centro un’installazione che, guarda caso, riporta paro paro il nome della sua più preziosa e suntuosa collezione di gioielli appena presentata con grande sfarzo alle Terme di Diocleziano a noi pare eccessivo fino a sfiorare il cattivo gusto. A pensarci bene, poi, il rimando evidente al nome della produzione della maison ha il vago sapore della pubblicità occulta.

Non ci è dato di conoscere l’accordo tra Campidoglio e Bulgari ma sarebbe opportuno che almeno uno dei 2 attori lo rendesse pubblico.

I pilastri luccicanti sono senz’altro accattivanti ma, per quanto ne sappiamo, non hanno portato alcun vantaggio al Centro e ai suoi commerci. E visto che ne stiamo discutendo ci associamo alle parole di Fabrizio Russo (gallerista di via Alibert): “Trovo che quest’opera rompa esageratamente l’armonia di questo meraviglioso salotto che ci invidia tutto il mondo. È anche un po’ arrogante, aggressiva, di fronte alla fontana del Bernini”.

Ieri prima di scrivere siamo passati da piazza di Spagna e ci veniva da piangere: torme di turisti sedute sui marciapiedi per riposarsi o mangiare, gruppi in cieco movimento più attratti dalle vetrine di Chanel che dal contesto e, per finire, un gigantesco panda di finto peluche che per un tot, a noi sconosciuto, si fa ritrarre con te accanto. Senza contare le 3 carrozzelle disusate e i poveri ronzini maleodoranti

Ecco questa è la nostra piazza del disonore e della vana gloria

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