Capo dello Stato: dateci un nome al femminile

Una donna al Quirinale? Va bene. Ma che si facciano nomi seri e credibili e che l'altissima carica non finisca nel novero delle "quote rosa"

Le bandiere del Palazzo del Quirinale a mezz'asta in segno di lutto per le vittime del coronavirus (31/3/2020)

Ormai, nel nostro paese, è un costante gioco al toto-nome che riguarda la posizione di presidente della Repubblica Italiana.

Il passatempo coinvolge soprattutto le forze politiche che ci propongono figure così lontane dalla credibilità ed al buon senso che alla sola ipotesi l’istinto è quello di cambiare, velocemente, domicilio.

Fra le carte più giocate c’è, per lo meno a voce, quello di una figura femminile al Quirinale.

Il tono della proposta è quello tra il lamentoso e lo scandalizzato come se l’Italia fosse l’unico paese del globo che vede alternarsi esclusivamente premier maschi.

Ma se partiamo da questo presupposto vuol dire che si perdono di vista i numeri che danno risultati ben diversi, confermando che le donne al vertice sono circa SOLO il 10% fra tutte le nazioni mondiali.

Nulla da obiettare nei confronti di una lady presidente, anzi, sarebbe un ulteriore punto a favore di questa Italia che, Covid a parte, sta scalando la classifica dei paesi in crescita.

Ma non basta dire: è ora che una donna salga al Colle come se questa altissima carica rientrasse nel novero delle quote rosa.

Prima di tutto vorremmo sentire delle proposte, dei nomi ragionevolmente validi e studiati a tavolino. Nomi che possono benissimo aspirare ad una carica di tale prestigio.

Come dice il Presidente Mattarella: il premier deve garantire l’unità e rappresentare “il volto reale di una Repubblica unita e solidale” e aggiunge “deve spogliarsi di ogni precedente appartenenza e farsi carico esclusivamente dell’interesse generale”.

Questi sono i veri e basici valori che si richiedono al rappresentante dello stato.

Aggiungiamo; anche la capacità di mediare e ricomporre le continue fratture che si presentano durante il settennato della carica.

E’ fondamentale che sia persona capace di suscitare l’apprezzamento interno quanto quello esterno che sappia dimenticare il proprio percorso precedente, che conosca la Nazione in ogni singola fibra e che sappia individuare i giochi di ruolo che, nella politica italiana si sprecano, prevedere e provvedere in tempo agli scivoloni di maggioranza e opposizione.

Una figura tanto lucida da affidare i punti chiave del Paese in mani sicure e capaci.

Di donne che hanno fatto della politica sana e costruttiva il focus della propria vita politica ce ne sono e non poche.

Ma non sta a noi fare nomi. Per lo meno, non ancora

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