Cashback, inutile contro l’evasione

Finisce l'era goliardica del cashback. L'evasione non è calata e non potrà calare fino a che non cambierà l'attuale imposizione fiscale. Assolutamente insostenibile

Va in pensione, per ora, (1° luglio) l’operazione cashback fomentando, per altro, le solite infinite risse nell’arco costituzionale.

Forse più che un’istituzione di tipo economico il cashback si è rivelato, in questi mesi, un frantumatore sociale.

Ha sottolineato e ampliato il divario economico/sociale e culturale fra i vari ceti.

Diciamolo chiaramente, ormai, in Italia, la piccola evasione quotidiana è la prassi. Qui non parliamo dei grandi evasori e dei paradisi fiscali. Noi guardiamo ai pensionati con redditi da fame o che percepiscono la sociale. Questi, e son tantissimi, ditemi voi cosa se ne fanno della carta di credito, del pagamento elettronico e dell’app IO?

L’Italia, ormai è un paese povero e che si impoverisce sempre di più, senza che nessuno si impegni a fare niente.

E’ un paese di disoccupati, dove chi riceve il “riposante” reddito di cittadinanza e che se proprio ha l’intraprendenza di fare un lavoretto, è chiaro che pretende il pagamento in nero. Un paese povero ma mica scemo! E la malerba dello stillicidio dell’evasione, come regola e tradizione fa da contraltare ad un’imposizione fiscale fra le più alte d’Europa.

Pare quasi che il nero sia una microscopica rivalsa verso lo stato vessatore. Non potendo confidare nell’ombra intrepida di un Robin Hood qualunque vediamo come un incubo quotidiano, le nostre magre finanze assediate da un perfido Sceriffo di Nottingham dall’infinita inventiva e dalle cui grinfie dobbiamo salvare il salvabile.

Non siamo certo i difensori dell’evasione stratificata ma cerchiamo di metterci nei panni di chi giorno dopo giorno assiste all’erosione del proprio potere d’acquisto.

Se le “tasse” in tutto il loro complesso fossero riviste e ripensate fino a portarle a scaglioni accettabili sicuramente tanto del sommerso perderebbe la sua funzione “salvavita”.

Quindi basta perdere tempo con lotterie e rimborsi/premi che finiscono, com’è logico, in tasche già floride e rendiamo più equa la vita di tutti gli Italiani.

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