L’ottobrata e la novembrata non hanno deluso le aspettative di chi ha confidato in una abbronzatura caraibica pur restando nelle vicinanze di casa. Le temperature sono ancora alte dopo un’estate difficile da sopportare e dimenticare.
Nonostante lo stravolgimento del meteo e l’abbigliamento dichiaratamente estivo, in molti negozi a metà settembre non si trovava già più niente di adatto alla spiaggia e al termometro. Da molte vetrine occhieggiavano le new collection che nessuno poteva sentire il desiderio di provare. Appena completate le new entry ecco apparire a raffica i cartelli che già annunciavano i mid season sale. Insomma una frenesia commerciale del tutto fuori luogo e persino allontanante. La furia di far cassa dei vari negozi porta spesso i gestori a gettare le proposte oltre il confine del logico e dell’accettabile.
Così nei supermercati a farla da padroni già da qualche giorno sono i prodotti alimentari tipici del periodo natalizio.
Molte vetrine del centro sono già allestite per il Natale e se ancora non compaiono le luminarie nelle strade è solo perchè quest’anno di dovrebbe essere parsimoniosi e attenti alle bollette.
Quando eravamo più piccoli il battage natalizio non cominciava mai prima di Sant’Ambrogio e dell’Immacolata e dai negozi alle pubblicità da quelle date si partiva per la corsa ai regali e alle letterine a Babbo Natale.
Ma ormai Natale sembra essere diventato una delle tante feste obbligatorie e a ciclo continuo. Così ci perdiamo tutta la magia, l’attesa e il reale avvicendamento del tempo e delle ricorrenze.
Un Natale che comincia a fine estate per essere subito accantonato dal carnevale e poi dalla Pasqua per ricongiungersi in un batter d’occhi con le precedenti vacanze sfilacciate.
Abbiamo chiesto a dei grossi tour operator e senza nessuna eccezione ci dicono che per capodanno e l’epifania è praticamente tutto pieno, soprattutto per mete lontane, costose e replicanti i mesi estivi appena vissuti. Qualche remora per il Natale che, come si sa, andrebbe passato in famiglia.
E’ un quadro desolante che non rispecchia effettivamente la realtà del Paese e che piazzati gli italiani sulla giostra del mai finito ci sta facendo sballare.
Vuoi per la condizione che stiamo vivendo, vuoi per i venti di guerra, vuoi per il paniere della spesa che ha preso il volo ci sembrava questo il momento giusto per fermarci un attimo a riflettere e a selezionare l’indispensabile dal superfluo. E invece no.
L’importante è correre sempre più avanti e sempre con meno mete reali. L’importante è abbrancare subito il più possibile, anche fuori tempo, ma avere tanto di tutto anche se si perdono
lungo la corsa emozioni e sentimenti strappando con fretta più fogli possibili del calendario.