Commercio al dettaglio: troppe occasioni perse e casse a picco

I commercianti italiani si devono dare una mossa e rimodernarsi nell'offerta e nella policy di vendita. Così, come ora, la sopravvivenza è pura fantasia

Roma, nonostante la temperatura più che piacevole e la pioggia demoralizzante, si sta vestendo rapidamente per un Natale che sa di ripresa e di voglia di recuperare le feste perdute dell’anno passato. E la gente sguazza beata tra alberi illuminati e primi pacchetti ben confezionati.

I grandi magazzini sono già scintillanti e i negozi di alimentari si stanno attrezzando con prodotti di alta fascia.

Ma al Natale manca ancora un tempo relativamente lungo e allora per queste settimane di “languore” di cassa i negozianti si potrebbero arrampicare, letteralmente, sulle vetrine dei loro negozi e pescare dagli usi e costumi più svariati e imprevedibili qualsiasi ricorrenza adatta ad attirare gli acquirenti stuzzicati dagli sconti che, guarda caso, hanno sempre il sapore “dell’ora o mai più”.

Ci sarebbe anche, per esempio, l’esplosivo Single Day, ricorrenza commerciale molto popolare in Cina e nei paesi orientali che fa impazzire, in quella parte di mondo, l’uso delle carte di credito. Pensate che ormai è considerato il più grande evento di shopping del globo e l’11 novembre fa registrare cifre assolutamente impensabili (Alibaba ha totalizzato 94 mld!). Da noi per esempio: Unieuro fa sconti del 21% su migliaia di prodotti, l’e-commerce multimarca Asos fa sconti del 20% a chi utilizza il codice TREATME e Zalando fa uno sconto del 22% ma solo sui capi già in promozione (il codice è DAYSINGLES), il sito tedesco di abbigliamento multimarca About You, da poco arrivato in Italia, fa sconti del 22% su una selezione di prodotti. Sul sito di Rinascente solo per la giornata dell’11 novembre sono previsti sconti del 40% su una selezione di prodotti. Per quanto riguarda gli e-commerce di moda di lusso: Luisaviaroma fa sconti del 35% su una selezione di capi col codice SD35.

Purtroppo e ve lo abbiamo dimostrato, il Single Day, è una delle tante chicche che riguarda soprattutto il commercio on line lasciando a bocca asciutta il mercato al dettaglio.

Ma speriamo che anche il negozio classico si dia una mossa dato che ormai i single non si contano e il significato della festa è quello di contrapporsi il vorticoso S. Valentino. Ma diamo tempo al tempo e alla fine “spaccherà” anche da noi.

La scadenza, ormai prossima, che ha conquistato da molto tempo anche l’Italia è il Black Friday, (26 novembre) di importazione USA. I globe trotter dello shopping prendono il primo volo disponibile per partecipare all’orgia consumistica che solo in America diventa fatto sociale e totalizzante.

Su questa giornata dalle mille follie (gente in fila per ore, persone che si posizionano davanti al negozio prescelto già dal giorno prima…) si sono girati anche tanti sketch di vero divertimento.

Se tutto questo da noi non succede o per lo meno non ha queste proporzioni, vantaggiose per le 2 parti – compratore e venditore – suona ben strano e posiziona l’atto dell’acquisto nella sfera della contingenza e del piccolo stillicidio.

Ora è evidente che per i “commercianti” Italiani, le vetrine e le modalità di offerta e di presentazione sono assolutamente “vecchie” e ben poco attrattive.

E’ molto difficile vedere un allestimento diverso e tale da acchiapparti.

Gli abiti sono sempre, da decenni, sui soliti tristi manichini senza vita ne’ fantasia sia pari pari per gli outlet che che i big brand.

Questa tristezza dei “burattini”, anche splendidamente abbigliati, sono repulsivi e mai e poi mai vorremmo essere come loro.

Crediamo che i commercianti debbano ristudiare la loro policy di vendita e di immagine.

Nessuno, più, accetta di essere logato ma imbalsamato.

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