Il Covid è tornato e colpisce alla grande in molte parti del mondo.
Per quanto riguarda l’Italia la nuova variante che corre e attacca più di tutte è la Covid EG.5 Eris e l’ISS aggiunge che la nuova ondata “si osserva a livello globale, dove EG.5, ed in particolare EG.5.1, è caratterizzata da un notevole incremento, rappresentando la cosiddetta variante di interesse (VOI) maggiormente rilevata in Europa, Stati Uniti e Asia”, dicono anche “niente allarmismi” ma la fotografia della situazione, ad oggi, è di una nutrita schiera di varianti a cui, palesemente, nè noi nè il nostro organismo erano preparati.
E’ un brusco salto all’indietro che mette ansia e timore e che ci rispedisce con la mente alle misure estreme e ghettizzanti di qualche anno fa.
Quei soloni del “liberi tutti” hanno, evidentemente, fatto i conti senza tener presente la capacità di risorgere di questo virus mutante che continua a sorprendere. Per il momento la scienza ci rassicura garantendo che il Covid, in questa fase, è poco più di un’influenza ma, chi ci è appena passato o lo sta vivendo sulla propria pelle, parla di tempi lunghi, di grandi stanchezze, di tosse sfiancante, mal di testa, catarro e febbre.
Certo, niente a che fare con i giorni di Codogno e con i picchi di urgenze in tutti gli ospedali italiani.
L’ Eris è caratterizzata da un elevato tasso di crescita che sommata ad una nostra ridotta capacità di risposta immunitaria e alle inesistenti precauzioni (mascherine) favorisce lo sviluppo di nuove infezioni.
Solo la Campania tra tutte le regioni, per ora, ha scelto una linea di maggiore rigore ed ha reintrodotto l’obbligo di mascherina in ospedale in tutti i reparti per personale, pazienti e visitatori.
Noi pensiamo soprattutto agli ospiti delle RSA facilissimi bersagli della nuova variante e ai cittadini più deboli così spesso indifesi e lasciati soli ad affrontare le incombenze del quotidiano (spesa, posta…).
In Lazio i contagi sono in netto aumento con un + 50% in 7 giorni. La corsa ai tamponi è iniziata mentre la Regione si prepara a dare il via all’ennesima vaccinazione (la 5a per la cronaca) che pare l’unica possibilità di porre un freno alla crescita indiscriminata del virus.
Ben più grandi problemi, però, possono venire dall’affacciarsi, a brevissimo, della classica influenza stagionale che si potrebbe sommare ai problemi, anche, polmonari dati da Eris.
E il problema riguarda anche la scuola per la quale non sono state previste misure cautelari, prima di tutto, per non ricadere nel buio dell’imbuto: mascherina, dad, turni di presenza. Eppure richiamiamo l’attenzione proprio su queste aggregazioni di giovani che vivono in totale simbiosi per gran parte della giornata e che, data l’età, potrebbero non aver completato il percorso vaccinale.
Per quanto riguarda i farmaci da usare non è deontologicamente corretto, da parte nostra, addentrarci in un campo così delicato e specifico che va lasciato ai vari consulenti medici. Possiamo solo invitarvi ad indossare sempre la mascherina che è il primo vero deterrente contro l’accesso del virus, poi il tampone e se non bastasse il primo ripetete, anche più volte, l’esame e tenete a portata di mano il saturimetro. Non ricorrete subito agli antibiotici che non sono raccomandati, come prima scelta, nelle infezioni virali.
La 5a dose di vaccino è in arrivo e ci auguriamo che non ricomincino le dispute tra No vax e Pro vax