Ancora una volta di più, in questi giorni, tocchiamo con mano quanto sia approssimativo il livello di cultura e conoscenza di gran parte degli umani. Una cultura influenzata dallo choc del momento!
L’informazione, mossa e sostenuta, dai fatti di cronaca dimostra tutta la sua superficialità e l’automatismo più incerto e analfabeta che ci si possa immaginare. Ci riferiamo al boom di vendite del romanzo di Victor Hugo “Notre Dame de Paris”. Il libro ha scalato, in poche ore, tutte le classifiche. C’è voluto (orrido parallelo!) il rogo che ha semi distrutto la Cattedrale di Parigi (orrido parallelo!), perché molta gente scoprisse l’opera (del 1831) da decenni “obsoleta”. Nemmeno nelle scuole se ne parlava più! E se non ci fossero state quelle fiamme, quel cielo tinto di rosso e la corsa, senza ostacoli, alle donazioni per la ricostruzione, Victor Hugo e la sua fascinosa storia “gotica” sarebbero state attribuite, come minimo a Riccardo Cocciante…
Un altro fatto, molto diverso e di portata sicuramente più marginale riguarda l’andamento in Borsa del titolo Juventus. La vecchia Signora ha perso la Champions League? E in contemporanea la seduta borsistica chiude con un – 24% davanti al titolo!
Ci immaginiamo, da un lato Amazon e librerie prese d’assalto per arrivare a possedere l’agognato romanzo (vorrai mica che faccia la figura di non conoscerlo?) e dall’altra la corsa disordinata e affannosa a vendere il proprio pacchetto Bianco/Nero.
Son due facce di una stessa medaglia: la fragilità e l’influenzabilità totale della nostra consapevolezza e della nostra vita. Ecco anche spiegato, in un certo senso, la “nascita” e il moltiplicarsi a dismisura dei così detti “influencer“.