“Non accetteremo compromessi, vogliamo un patriota“ così la Meloni puntualizzò tempo fa. Che poi la leader conosca il significato profondo del termine è tutto da appurare.
Fatto sta che il Mattarella bis e il sottointeso “obbedisco” del Presidente dovrebbero soddisfare appieno la richiesta di FdI. E invece no. Perchè sul nome del Presidente uscente e subito rientrante il centro destra si polverizza e la lizza fra Salvini e Meloni pare inevitabile.
Da queste sofferte e vergognose votazioni nessuna forza esce vincitrice, anzi questa settimana di tira e molla è stata la cartina di tornasole della pochezza e dello sfaldamento della nostra classe politica.
Una settimana all’insegna dell’ostruzionismo al solo scopo di schiacciare la controparte.
Dopo questo immane spreco di matite i partiti escono così sfatti e squalificati tanto da farci tremare per il prossimo futuro.
Ne emergono, invece, accresciute due sole figure: il Presidente della Repubblica che dimostra di amare la nazione e che mostra il suo amore mettendo da parte le proprie priorità, e il Presidente del Consiglio Mario Draghi che non ha mosso un dito per la propria scalata al Quirinale, ben sapendo che nell’attuale posizione non lo attendono giorni facili e sereni.
Entrambi nel silenzio più totale e appropriato, sottolineando ancora di più e come se ce ne fosse bisogno la differenza tra figure nobili, “mezz’uomini e ominicchi”.