Roma, Estate festaiola e sfacelo, questa è la Capitale d’Italia

Roma come un Giano bifronte: grandi proposte per l'estate romana e nessun impegno per salvare la Città dallo sfacelo cui sta andando incontro.

I ‘resti del concerto di Vasco Rossi al Circo Massimo
I ‘resti del concerto di Vasco Rossi al Circo Massimo

Parte l’estate romana con gran spolvero e spalmata su molto del territorio capitolino. Un’estate allargata che vede coinvolte anche le periferie.

Onore al merito per tanto lavorio e per tanto valore intellettuale e, in un certo senso, per tanta volontà di inglobare le periferie in un unico grande centro.

Ma lo sfavillante programma si scontra e si sovrappone alla tragica realtà romana dove su tutto impazza una malamovida composita fatta di notti caotiche e rumorose e dall’ormai drammatico problema dei rifiuti.

L’incendio che ha colpito parte dell’impianto di Malagrotta ha avuto come ovvia ricaduta il rallentamento della raccolta della monnezza tanto che il l Municipio lancia un assurdo appello “tenete a casa l’immondizia”. Forse l’assessore Stefano Marin non sa che è già quello che praticamente facciamo di routine dato che i bidoni condominiali e i secchioni vengono svuotati secondo l’ispirazione degli operatori ecologici.

Le tenebre festaiole sono portatrici di grande disturbo e di un’immensità di rifiuti che solo il tempo e il vento forse rimuoveranno.

Da Trastevere a Campo dei fiori il suolo è tappezzato da ogni scarto possibile e immaginabile, i cestini straboccano e anche la buona volontà e la civiltà vengono deluse dall’impossibilità di osservare un minimo di raccolta; quindi tanto vale non preoccuparsi del piccolo stoccaggio e ammonticchiare dove capita.

Questa dicotomia: festeggiamenti e cecità verso le necessità fondamentali della Città non l’abbiamo inventata noi ma, alle ultime gestioni va il demerito di averne fatto il caposaldo della “reggenza”.

Al grido di panem et circenses la Capitale continua a scorrere in un fiume di degrado avvallato dal Campidoglio e dalle sue propaggini.

La lamentazione sale alta nei confronti degli esercizi commerciali e soprattutto di bar e ristoranti che, finita la giornata, sbattono sulla strada sacchi e cartoni colmi di rifiuti umidi. Si fa strada una domanda: ma questi esercizi non potrebbero essere dotati di bidoni/cassonetti dove riporre gli scarti, lontani dai nostri nasi, dai becchi dei gabbiani, dai dentini dei topi e dalle zanne dei cinghiali? No pare che a Roma questo non sia possibile o, perlomeno, ipotizzabile.

Ci hanno lasciati basiti le immagini del dopo concerto di Vasco Rossi al Circo Massimo e ci è venuta la balzana idea di proporre una “tassa” al divo di turno per il danno ambientale e l’extra lavoro cui è costretta Ama per riportare un luogo storico ad una parvenza di vivibilità.

Questa estate romana, con tutto quello che si porterà dietro è un ulteriore sbuffo di fumo negli occhi di chi sarebbe orgoglioso di vivere nella Capitale se non fosse diventata quella che è oggi.

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