Expo e Roma due concetti inconciliabili

Se gli ispettori della Bie sono ripartiti con gli occhi pieni delle bellezze della Capitale questo è solo un aspetto della realtà romana che, stando così come ora le cose, non è certo adatta ad ospitare l'Expo

Gli ispettori della Bie (Bureau International des Expositions) che dovranno decidere la città e il Paese in grado di accogliere il prossimo Expo 2030, sono rimasti incantati dallo spettacolo di grande bellezza che Roma ha offerto. E questo fa pensare a molti che sia un segno premonitore più che favorevole per portare la Capitale sul podio del vincitore.

Ma noi vorremmo essere, come spesso ci si confà, una voce contro.

Sicuramente il tour preparato per gli ispettori è stato studiato nei minimi particolari per amplificare al massimo le positività della Città che sa ammaliare con il suo substrato storico ineguagliabile.

Peccato però che “il giro turistico”, ragionato a tavolino, abbia tenuto gli osservatori ben lontani dalle realtà, ormai insanabili di una Roma decadente e fatiscente.

Nessun membro della Bie ha visto le montagne di rifiuti, i cassonetti distrutti e incendiati, nessuno ha visitato gli accampamenti abusivi, nè l’erba mai tagliata lungo le strade o nelle aiuole, le caditoie che con due gocce d’acqua riescono ad allagare intere vie. Nè si sono resi realmente conto del completo sfacelo del servizio pubblico e non hanno percepito il caos, mai regolamentato, di monopattini e bici elettriche.

Hanno notato, questo si, un traffico intenso e difficile.

Ma il disastro viabile che ha colpito il centro di Roma domenica pomeriggio dovrebbe indicare lo spartiacque fra una gestione cittadina sostenibile e la totale inadeguatezza della coscienza civile e delle forze che dovrebbero farla rispettare.

Un serpentone di auto e taxi fermo immobile su via del Babuino senza spiegazioni o varchi per risolvere il problema. Più di mezz’ora di pura rabbia e sconforto senza vedere un vigile, per poi arrivare, inviperiti, a piazza del Popolo e capire che tutto era causato dall’esposizione delle attrezzature dei vigili del Fuoco i cui mezzi oltre ad occupare la piazza erano seminati lungo la strada riducendo il passaggio ad un budello di pochi centimetri.

Per non parlare dell’indecente e non regolato passaggio pedonale che congiunge piazzale Flaminio, all’altezza del Museo Leonardo da Vinci, a piazza del Popolo. Un muro di persone, senza soluzione di continuità senza un vigilante nè tanto meno un semaforo a regolare l’ingorgo infernale.

Ora viene automatico chiedersi: se un’amministrazione comunale non è in grado di gestire un attraversamento pedonale, da anni penoso per i romani e non sa imporre comportamenti di civiltà stradale a chiunque occupi piazza del Popolo come potrà affrontare i milioni di visitatori di Expo?

Se la stazione Termini è diventata un covo di malaffare dove, taxisti disonesti e mai puniti si contendono i turisti con borseggiatori e delinquenti, che benvenuto attende i visitatori dalla Città Eterna?

I grandi alberghi dalle infinite stelle non son fatti per i turisti ma i b&b, meglio se irregolari si, e difatti il centro e non solo sta svuotando interi caseggiati per prepararsi a dovere con offerte alla portata di tutti.

Questa è la realtà di una Città inadatta e incapace, per i motivi sopra ricordati e mille altri ancora, di ospitare una manifestazione come l’Expo anche se… mancano ancora sette anni.

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