Friggitorie, kebab, pizza al taglio sono pronte a ferire il Centro Storico

La mente del presidente Andrea Alemanni sogna un centro storico grondante di friggitorie, kebab, ecc per realizzare una nuova Roma low profile e olezzante di olio fritto

Al devastato Centro Storico bastavano e avanzavano i già da tempo esistenti banchetti di caldarroste, i ristoranti turistici con annessi acchiappini, i bar/paninoteche/pizzerie al taglio tutto in uno e le gelaterie non artigianali, senza contare i dehors dove l’orario dell’aperitivo bevi e mangia è senza soluzione di continuità.

Ma per Andrea Alemanni (presidente dem della Commissione Commercio del Campidoglio) tutto questo “mercato” a cielo aperto non è sufficiente e quindi di buona lena approva la proposta di delibera che contiene il “Regolamento per l’esercizio delle attività commerciali e artigianali nel territorio della Città Storica”, dove c’è dentro di tutto in una confusione di realtà qualitative da far accapponare la pelle.

Secondo Alemanni i requisiti basilari per friggitorie, kebab, pizzerie al taglio e gelaterie di nuova istituzione, sono gli 80 mq di superficie, l’accesso ad un bagno non meglio specificato e consumo all’interno del locale. Sempre Alemanni, certo di andare nella direzione giusta, questo baillame di cibarie farà alzare la qualità dei prodotti offerti.

Ci conforta che ci siano ancora degli illusi a questo mondo ma perchè si devono, sempre e comunque, accanire sul nostro centro storico e con particolare attenzione soprattutto al Tridentino?

E’ anche logico pensare che tali attività produttive finiscano in mani sbagliate e che, proprio per la loro natura “fast”, non possano rappresentare il meglio della ristorazione romana; tanto che non passa giorno senza che si riportino episodi di scarsissima igiene e carenza di sistemi di sicurezza nelle varie attività tanto da imporne la chiusura. Quindi chi mai controllerà sistematicamente la qualità dei prodotti e il loro stoccaggio?

E poi caro Presidente lo sa meglio di noi che il gelato lo si mangia strada facendo, così come il maligno kebab, di cui nessuno mai è riuscito a conoscere i veri ingredienti.

Cosa succederà al Centro Storico con questa nuova assurda svolta?: intensi olezzi di olio fritto e rifritto, cartacce ovunque e sbrodoli di salse e gelati.

Oltretutto ci sentiamo liberi di ipotizzare che questa folla di mangiatori low profile non produrrà alcun incremento commerciale nei negozi del cuore di Roma.

Quindi egregio presidente Alemanni ci ripensi bene a questa sua sortita libertaria perchè promette solo di fare tanto male alla Capitale.

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