Gualtieri: e il pericolo del canto del cigno

Roma città sfasciata dove il sindaco Gualtieri per tenere alto il morale dei cittadini suona e canta. Ma invece di gorgheggiare al gay pride studi come far funzionare la Città, perchè di reggenti canterini alla Capitale ne è bastato uno, tanto tempo fa

Finita l’era di Virginia Raggi e iniziata quella di Roberto Gualtieri Roberto Gualtieri pensavamo di essere meritatamente usciti dal buio tunnel della pessima gestione capitolina. E invece no, anche questa volta abbiamo imboccato una discesa talmente ripida che se non ci sarà un cambio di pendenza ci farà precipitare in un baratro dantesco da cui sarà molto dura riemergere.

A Roma non funziona proprio più niente: monnezza ovunque, trasporto pubblico inqualificabile, strade ridotte a tratturi, malavita imperante, taxi ormai da dimenticare, sfalci mai eseguiti, accampamenti di senza casa, ztl pensate, quasi, per desertificare il centro, dehors imbriglia traffico…

Ormai la Capitale è un luogo inospitale e insidioso e tutto il male che non hanno fatto le giunte precedenti lo sta realizzando la giunta Gualtieri (quod non fecerunt…).

Nel giugno ’22 il sindaco canterino e utopista disse: “Tra una settimana Roma uscirà dall’emergenza. Ma per essere pulita come merita e come non è mai stata, diciamo pulita come un borgo del Trentino, ci vorranno un paio di anni. Un paio di anni per raggiungere l’eccellenza” e intanto, fra una irrealtà e l’altra il primo cittadino parlò anche del cosiddetto ‘Klimaticket’, un provvedimento adottato da Germania e Spagna per rendere il trasporto pubblico gratuito per alcune fasce di popolazione a basso reddito. Insomma, biglietti gratis per i cittadini.

Con il caldo torrido e la spazzatura accumulata avanza anche il rischio dell’emergenza sanitaria.

Fra tutto questo strazio ci giunge notizia che a Roma la Tari arriverà in ritardo fermo restando, comunque, l’obbligo del pagamento delle relative multe.

E non dimentichiamo che fra un anno e mezzo la Capitale vivrà l’onda del Giubileo (il 2° con papa Francesco) senza che, ad oggi le grandi opere abbiano preso il via.

Anche per chi scrive la vita è dura: difficile trovare una buona notizia su cui lavorare, quasi impossibile scrivere di migliorie e allegrezze varie e di risoluzioni finalmente raggiunte; e il termovalorizzatore che fine ha fatto? non se ne parla nemmeno più, così come non si vedono i novelli e decantati cassonetti “intelligenti” e i cestini dei rifiuti lungo le strade.

Per carità, su al Campidoglio, di addetti alla cura e al miglioramento della Capitale ce ne sono ma, ormai si sono talmente ingarbugliati da essersi intorpiditi tanto da fare assegnamento sul fatto che se Roma è considerata eterna tale resterà malgrado la pessima gestione e la totale perdita di organizzazione.

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