I Ferragnez e il loro giustificato crollo

L'avevamo detto e ora lo ripetiamo: i Ferragnez sono in caduta libera e la deriva culturale che hanno alimentato ci ha fatto più poveri e ha dimostrato quanto si possa essere creduloni e manipolabili

Tutti ma proprio tutti, di qua e di là dall’oceano, ne parlano e scrivono in un tormentone che accompagna la fine d’anno e che, sicuramente, inaugurerà anche quello pronto ad arrivare: Chiara Ferragni ha falsato, di colpo, tutti i programmi parlati e scritti. Il pandoro gate ha suscitato un tale vespaio che non risparmia punture a destra e a manca del passato dell’ex super influencer e consorte.

Solo ora ci tornano in mente episodi che già al loro manifestarsi avrebbero dovuto metterci in guardia sull’etica e la cultura di base della Blond Salad e dei Ferragnez nel loro insieme. Vogliamo partire dal compleanno di Fedez organizzato in un supermercato? Lì, da quelle immagini di vergognoso sciupio, da quella frenesia dispregiativa che ha devastato scaffali e calpestato cibi vari avremmo dovuto metterci le gambe in spalla e lasciare i nuovi riccastri ad un meritato oblio. Ma anche quella volta ci furono scuse e rimborsi ampiamente pubblicizzati.

Poi fu la volta dell’aperitivo di gruppo in alta quota; peccato che per raggiungere la location la comitiva avesse mobilitato un sacco di Co2, noleggiando 2 elicotteri proprio nel momento di massima apprensione e attenzione al clima e al suo incontrollabile cambiamento. Una scelta per niente sostenibile e giustificabile. Incoscienti? negazionisti? o solamente menefreghisti la cui esteriorità vale più di quanto riescono ad inquinare? Per l’aperitivo montano il mondo e il clima non ricevettero nè scuse e nè, men che mai, rimborsi.

E per chiudere la deprecabile carrellata ricordiamo la battuta di Fedez che ha menzionato i 5000 chalet a disposizione della famiglia per passare le feste. Chalet, ovviamente offerti.

Questi fattacci, alla fine, hanno fatto cadere la maschera dei Ferragnez ma, forse non ce ne siamo accorti, o meglio, non abbiamo voluto vedere e quindi, poi, sconfessarli definitivamente. Si sa, in fondo son ragazzi e, per di più, al top del successo e quindi qualche cavolata ci sta. Tanto poi chiedono scusa e magari pagano.

Ma noi non ci stiamo più a questo gioco, perchè questi 2 esempi di malanotorietà li abbiamo creati e sostenuti noi a furia di like e di corteggiamenti social e, solo ora, ci rendiamo conto di come e quanto ci hanno preso per il naso e di quanto ci hanno spremuti come limoni. Noi e i brand che li sostengono/hanno sostenuto ci siamo dimostrati di un analfabetismo completo.

L’impero e l’immagine della Ferragni e soci scricchiolano? Risparmiamoci i gemiti del follower orfanello. Altri influencer sono pronti ad impadronirsi di noi e a minare quel che resta della nostra diga morale e culturale. E poi, però, torniamo alla normalità che, oggi come oggi, si rivela la cosa più saggia e giusta

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