La giungla commerciale ed esistenziale di Roma non ha più confini.
Non passa giorno che si aprano finestre di degrado e di follia.
E partiamo con le più scontate. Dalla monnezza al (dis)servizio del trasporto pubblico, dalle buche nelle strade al verde ormai autogovernato, dai b&b abusivi, ai vù cumprà, tornati sulle nostre vie, dagli accampamenti fra i cespugli del Tevere, ai monopattini totalmente anarchici, dai parcheggi in 3a fila, all’invisibilità delle forze dell’ordine.
C’è poi lo zoo a cielo aperto che popola la capitale, dagli storni ultra defecanti, ai gabbiani rapaci e ladri di merendine, dai topi nelle strade, ai pappagalli onnipresenti e assordanti fino allo sconcio dei cinghiali adocchiati ovunque e comunque.
La caccia ai feroci animali è compito della Regione che ha l’obiettivo di – si legge in una nota – “raggiungere e mantenere sul territorio una presenza della specie compatibile con le esigenze di salvaguardia delle colture agricole e forestali, di sicurezza delle persone e di tutela della biodiversità”.
Ciò finora non è avvenuto e basterebbe questa foto di pessima gestione per far fare molti giri di chiglia a certi tronfi amministratori.
Ma oggi la sorpresa disgustosa è di ben altra portata e racconta di meduse morte, tenute in un secchio d’acqua, per essere vendute a clienti orientali dell’Esquilino.
Solito minimarket, solita clientela, soliti usi e costumi indicibilmente lontani dai nostri.
Nella tradizione cinese le meduse si possono mangiare fritte e pare siano gran cosa.
Ma noi non ci siamo ancora arrivati e anzi la cosa ci rovescia lo stomaco.
Forse verrà un giorno in cui anche da noi si potranno gustare cartocci di jellyfish con contorno di patatine fritte.
Forse in quel giorno, di là da venire, Roma avrà risolto tutti (o quasi) i suoi problemi, sarà tirata a lucido come si addice ad una capitale di tale portata, le aiuole saranno, come altrove, piccole oasi di verde, i cinghiali spariranno dai luoghi cittadini per popolare la boscaglia, finalmente tornati nella loro giusta dimensione e i minimarket, come legge vuole, finiranno di intralciare altre più lecite attività commerciali.