Il verde romano senza cura imprigiona la Capitale

A Roma il grande verde è diventato una grande boscaglia lungo strade, marciapiedi, aiuole e parchi. Il fastidio e la rabbia nei cittadini sono alti anche perchè nell'intrico dell'erba si possono nascondere tanti animali spiacevoli e le allergie volano alle stelle. Mai città fu più abbandonata all'avanzare della boscaglia

A questo punto del disastro che il verde di Roma sta vivendo, per illustrare certe situazioni davvero al limite dell’incredibile sarebbe più utile una galleria fotografica che non un pezzo di cronaca.

Qualunque angolo della Città si è trasformato in una boscaglia fittissima dove cresce di tutto: dal finocchietto selvatico ai forasacchi, dagli accenni di piante sconosciute all’erba comune ingigantita da un destino avverso ai cittadini; il tutto in una festa di pollini che, nonostante la pioggia, peggiorano qualsiasi forma allergica. Ormai in questo strano esempio di vegetazione autonoma e indisturbata animali e bambini non si vedono più perchè l’erba è molto più alta delle creature.

E se negli spartitraffico, di notte, può essere un vago schermo agli abbaglianti che vengono in senso contrario, agli incroci diventano un impedimento alla guida che si trasforma in roulette russa.

E’ proprio di queste ore la notizia di una bimba che, nell’incuria del giardino dell’asilo è stata morsa da una zecca. Questo è un primo caso paradossale e non vogliamo pensare a quante insidie ben più pericolose, certamente, si nascondono in un tale groviglio di sterpaglie.

L’incarico dello sfalcio inizialmente era demandato ad Ama, poi la mancanza di fondi, i cronici ritardi capitolini e il garbuglio dei bandi hanno lasciato il problema ai blocchi di partenza. Se ci prendiamo la briga di tornare indietro nel tempo scopriamo che questo problema, con l’avvento della buona stagione, si ripropone preciso ed instancabile di anno in anno, anche se in questa primavera 2023 si sono raggiunti livelli incredibili.

Ma vi ricordate che durante la reggenza Raggi fu dato l’annuncio che, per parchi, prati e grandi giardini di ville aperte al pubblico, il Campidoglio avrebbe investito in pecore ed altri animali erbivori con la funzione di “tosaerba”.

Chissà se in quell’occasione furono anticipati dei denari per l’acquisto di queste bestie, mai viste. Se questo fosse accaduto pensiamo che la manovra debba essere verificata e dichiarata, con urgenza, dal nuovo Sindaco, il quale vista la malaparata e dopo aver festeggiato il Giro d’Italia, ha stanziato cinque milioni extra per il diserbo e sfalci urgenti.

Di questi: 1,8 mln vanno per il diserbo meccanico, cioè alla ripulitura dei marciapiedi, 1,3 mln ai Municipi e 500 mila al dipartimento. Ma i fondi dati così a pioggia sortiranno l’effetto sperato o andranno a finire chissà dove? Siamo quasi sicuri che al momento buono i tosaerba meccanici avranno qualche problema di funzionamento (come succede per gli spazzaneve), gli operatori saranno introvabili e la boscaglia avrà sviluppato steli talmente forti da renderne impossibile il taglio.

Poi, forse, ci salverà l’inverno.

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